2014
C’era una volta El Niño Torres
Qualche tifoso ancora ci spera, ma è difficile che Fernando Torres abbia in serbo quei colpi che già dalle parti di Stamford Bridge erano evento raro. Che il giocatore non potesse ripetere i numeri degli albori in Premier molti lo avevano sospettato fin dal suo avvistamento a Milanello, ma adesso il campo ne ha dato prova manifesta: forse più avanti il niño potrà rivelarsi un buon affare, di sicuro ad oggi ha vinto il Chelsea, abile a rifilare alla società rossonera un giocatore logorato da una carriera agonistica ultradecennale. E ieri sera al Sant’Elia sarebbero state diverse le ragioni valide per rispedirlo al mittente: marchiane indecisioni nel controllo palla, di appoggio, nei contrasti, e persino nel suo, il gol, Nando ha dimostrato di aver perso il killer instinct dei tempi d’oro di Liverpool. Il patron Berlusconi senza troppi giri di parole ha obbligato Inzaghi a schierarlo titolare a Cagliari, ed ora si trova a meditare sulla reale opportunità di un’operazione avallata in prima persona quest’estate, e che se si dovesse valutare in questo momento non parrebbe nemmeno così economica come emerso in sede di trattativa coi blues: nonostante il nullo esborso del club per vestirlo di rossonero, 4 milioni netti all’anno più i bonus solo di ingaggio, per quello che il nazionale ha mostrato a Milano, o per meglio dire, che non ha mostrato, sembrano oggettivamente tanti.
Ci sarebbe da disquisire all’infinito sui reali vantaggi dei metodi di mercato in voga da qualche sessione a questa parte in casa rossonera, ma ci limitiamo alla non più confortante disamina statistica sul numero 9 al Milan: 7 incontri disputati, l’equivalente di quasi 600 minuti collezionati, con il magro bottino di una sola rete, ad Empoli, tremendamente illusoria. E dire che in quest’avvio di torneo le occasioni da gol per le punte di Inzaghi sono fioccate, e non è un caso neppure il primato del club di Berlusconi nella graduatoria delle reti complessive totalizzate, 18. Eppure l’ex Liverpool è riuscito nell’intento di fare peggio di altri giocatori della rosa non così agevolati nella segnatura come lo è lo spagnolo dal proprio ruolo di punta centrale. Honda, Menez e Bonaventura hanno già realizzato più di lui, e chissà che il tecnico non stia già pensando all’eventualità di schierarli assieme, perchè fin’ora, del niño al Milan non c’è traccia.