2014
Lady Pazzini: “In Italia non c’è meritocrazia”
Quando salgono in cattedra le mogli non ce n’è per nessuno neanche se ti chiami Inzaghi e hai dalla tua parte un curriculum da far invidia a tutti. A far sentire la propria voce è stata questa volta Silvia Slitti, moglie di Giampaolo Pazzini, attaccante rossonero non ancora pienamente utilizzato da Superpippo in quest’inizio di stagione. Se già circolano le voci di un addio molto probabile del Pazzo a gennaio, le parole della sua consorte pubblicate dalla medesima su Instagram accendono ancor di più la questione.
Secondo la signora Pazzini, mister Inzaghi avrebbe la colpa che non sceglierebbe i giocatori da far scendere in campo in base al principio della meritocrazia: “Supponiamo che ci vengano date 9 possibilità per far colpo su una persona.. o per ottenere un lavoro.. o per dimostrare ciò di cui siamo capaci. E che ogni volta dopo 3.8 minuti di media ci venga detto – basta così! Ecco io mi chiedo chi può dire se quella persona è brava o no?”. Un attacco duro all’indirizzo del tecnico rossonero il quale ha finora impiegato Pazzini per quattro spezzoni di gara facendogli totalizzare 51 minuti effettivi. “Provo dispiacere nel pensare che in Italia la famosa – meritocrazia – non sempre esiste”. Conclude così Lady Pazzini nel suo messaggio poi cancellato. Possibile che un ottimo comunicatore come Inzaghi arrivi a escludere dei giocatori non per meriti a vantaggio di altri bensì per ulteriori motivi? Di certo c’è che il Pazzo non è felice di giocare poco al Milan.