2015
Don Rik: “Io, autore di una canzone su Constant, vi spiego cosa vogliono i Milanisti”
Intervistato in esclusiva da Milannews24.com, Don Rik, musicista milanese grande tifoso dei rossoneri ed autore di una canzone dal titolo “Kevin Constant”, ha esposto il proprio pensiero riguardo l’attuale stato in cui riversa la squadra allenata da Pippo Inzaghi ed, in particolar modo, la gestione Berlusconi sempre più vicina alla fine:
La tua canzone su Constant può essere un esempio ottimamente espresso di ridimensionamento delle pretese del tifoso milanista: da van Basten, Sheva e Ibra a Constant, Muntari e van Ginkel. Come giudichi la piega presa dal Milan in queste ultime annate?
“Bisognerebbe fare un discorso più generale, giocatori come Niang e van Ginkel, funzionerebbero se inseriti in un contesto vincente come lo era quello del Milan qualche anno fa, io ho visto Niang allenarsi ed è una cosa fenomenale, certo è che non si può pretendere che ragazzi di 20 anni prendano in mano una situazione del genere. L’errore penso sia sotto gli occhi di tutti, non sono io a dirlo, aver mandato via i senatori tutti nel giro di pochi giorni, non è stata una buona mossa, o meglio, sarebbe stata una buona mossa se fossero riusciti a tenere Thiago Silva e Ibra. Con i “se” e con i “ma” non si va da nessuna parte, però se Galliani fosse riuscito a prendere Tevez, magari il Milan non sarebbe in crisi e la Juve non sarebbe in questa forma smagliante, anche se onestamente con gli argentini in maglia Rossonera sono sempre stato scettico”.
Quale potrebbe essere il prossimo soggetto di una tua canzone?
“Nel mio prossimo album ci sarà una canzone su El Shaarawy, ma il pezzo avrà poco a che vedere con il calcio, s’intitolerà “Ti presento El Shaarawy” e parla dell’arrivismo delle donne che son disposte a tutto pur di conoscere o passare una serata con un vip, in questo caso con un calciatore”.
Il futuro di Inzaghi in rossonero sembra essere ormai compromesso, a chi attribuisci maggiormente le colpe della sua fallimentare gestione? Dirigenza o tecnico?
“Penso che se si voglia rifondare una squadra da zero, il minimo indispensabile dovrebbe essere un allenatore con una certa esperienza e con i contro…ni, come può essere per esempio Spalletti. Penso che sia meglio investire qualche soldo in più per un allenatore del genere che buttare 12 milioni per (ri)prendere Matri. Ad ogni modo, anche Inzaghi ci sta mettendo del suo, sbagliare le sostituzioni ormai è diventata una routine, se le condizioni sono queste, cioè allenatori “low cost”, personalmente rimpiango Seedorf (che tanto low cost non è stato), al di là della media punti più alta, penso che Clarence abbia un’intelligenza tattica superiore a quella di Pippo e soprattutto aveva anche un’idea di gioco, e penso pure che Seedorf avrebbe fatto di tutto per trattenere Taarabt, che tra l’altro penso che sia il giocatore più sottovalutato in circolazione. Per il futuro spero in Sarri o Klopp o Spalletti“.
Credi che l’era Berlusconi sia giunta al termine?
“Non so rispondere, ci ha abituato a parecchie follie il Presidente, mi ricordo quando Gattuso dopo l’acquisto di Ibra e Robinho disse: “Non ci capisco più niente, sembravamo un club che non aveva più soldi nemmeno per la spesa al supermercato e in 5 giorni è cambiato tutto”. Per cui non saprei, magari il futuro ci riserva sorprese, o forse no. Staremo a vedere”.