2015
Il 12 maggio del Milan: Bologna e Cremonese
Nei bei tempi della Storia rossonera, che presto come il calcio insegna torneranno, i giorni di maggio son sempre quelli che chiudono una stagione con un trofeo o con una vittoria di ampia portata tale da iscriversi immediatamente tra le partite più ricche di gol del nostro calcio.
Il 12 maggio per il Milan è una data che profuma di goleade, come quelle memorabili che hanno annichilito Bologna e Cremonese alla Scala del calcio, in una San Siro allora popolata da grandi campioni per non dire autentici professionisti dentro e fuori dal campo. Ben 13 le reti che si contano in questi due match giocati contro rossoblù e grigiorossi, in periodi diversi, restando però sotto il cielo magico degli anni Novanta, gli anni che hanno portato alla luce gli Immortali e gli Invincibili.
Correva il 1991, esattamente 24 anni fa come oggi il tecnico degli Immortali, maestro nel pressing e nel fuorigioco Arrigo Sacchi, centrava la sua ultima vittoria in campionato con il Milan prima di chiudere un ciclo vincente destinato solo ad essere continuato da un altro maestro specialista in successi quale Fabio Capello. Rivivendo quel 12 maggio nei dettagli, il Bologna veniva a sfidare i rossoneri mai domi e pronti a sfoderare prestazioni da incorniciare ogniqualvolta il campo da gioco li chiamava in causa. Uno splendente Cigno di Utrecht alias Marco Van Basten, guarda caso, si trovava in giornata di grazia realizzando una tripletta: al 17′ minuto apre le danze aspettando la ripresa… Al 55′ e al 58′ Evani e Simone fisseranno il risultato sul 3-0 per poi restituire la scena all’intramontabile Marco, autore del rigore del 4-0 al 64′ e del quinto gol al 72′. C’è spazio pure per Rijkaard al 90′ in un 6-0 finale da far venire i brividi soltanto a ricordarlo.
Non da meno il 12 maggio 1996, nel pieno dei festeggiamenti per il 15esimo scudetto. Il tricolore era arrivato due settimane prima nel match decisivo contro la Fiorentina eppure per gli uomini di Fabio Capello, al passo d’addio anche lui, sussiste ancora voglia di divertirsi. A farne le spese una retrocessa Cremonese la quale dopo quella sciagurata sfida ai neo-campioni d’Italia non vivrà più dei campionati nella massima serie. Un autogol di De Agostini al 7′ minuto è il segnale di una domenica-no per i grigiorossi, nonostante il pareggio di Florijancic al 22′; accade pure stavolta che nel secondo tempo ci si scateni, Weah firmerà il 2-1 al 59′, nuovo autogol di De Agostini al 61′, 4-1 di Panucci al 65′ ed ecco entrare in scena Paolo Di Canio, artefice di una doppietta all’83′ e all’85′ inframezzata dal gol di Boban all’84′. Termina 7-1 senza pietà e con l’orgoglio di una squadra, quale il Milan, allora capace di dominare e incutere paura agli avversari. Questa è la filosofia di vita del Diavolo, oggi purtroppo smarrita.