2015
Quando si dice ‘l’ossatura’: Mihajlovic a passo svelto
Cinque gare ufficiali e il sergente Mihajlovic ha trovato i suoi punti fermi ed imprescindibili dell’undici domenicale, sintomo di grande chiarezza d’idee sull’assegnazione delle maglie titolari. Anche questa è un’abilità, e neanche tanto scontata, specie se si paragona il corso rossonero del serbo a quello del predecessore Inzaghi, capace di schierare più di 30 Milan diversi nelle 38 gare della passata Serie A.
Partendo dalla porta, Diego Lopez non ha praticamente di che preoccuparsi in quanto a concorrenza, con Abbiati e Donnarumma per motivi diversi gerarchicamente troppo distanti per impensierirlo.
In difesa Mihajlovic ha deciso che il partner di Romagnoli – il quale sta al momento tenendo fede alle ingombranti aspettative – sia Zapata. Scelta agevolata anche dall’assenza temporanea di Mexes. Corsie laterali con il doppio dualismo: a destra Abate-Calabria, a sinistra Antonelli-De Sciglio, dove gli acciacchi dei più esperti hanno dato ai rampanti le chance di recuperar terreno.
A centrocampo l’impressione è che siano due gli elementi irrinunciabili, vale a dire il duttile Bonaventura e il guerriero Kucka, mentre i posti in regia e del trequartista restano con il punto interrogativo. In attacco difficile pensare di poter spodestare Carlos Bacca dopo un avvio in pompa magna come quello esibito dal colombiano. Più instabile forse la titolarità di Luiz Adriano. Balotelli attende.