2015
‘Si sta ad ottobre come a maggio’
Neanche il tempo di arrivare alla sosta di Natale, che i numeri e il trend delle prime giornate condannano il Milan ad architettare la prossima stagione, lasciando quella attuale in balìa del fato, ultimamente nemmeno troppo benevolo con i rossoneri. E non si tratta di sola sensazione. In giro circolano già i primi nomi per il post Mihajlovic. È palpabile la sconsolatezza di un ambiente che pensava di essere arrivato al momento di voltare pagina, e che invece su quella pagina dovrà restarci ancora, e, cosa peggiore, non si sa fino a quando.
Indizi importanti sono le disquisizioni interne su un cambio di modulo, che lo stesso Mihajlovic aveva sostenuto non essere fattore originante vittorie o sconfitte. Non ultimo, un centrocampo che è un continuo laboratorio, e che per questioni di diritto e obbligo di riscatto, non ha avuto in estate l’innesto (Witsel), che oltre a costituire una soluzione in più, avrebbe potuto farlo svoltare in maniera definitiva anche dal punto di vista qualitativo. Considerazioni che, al peggio, il tifoso avrebbe immaginato di fare almeno in zona giro di boa, e che invece lo accompagneranno presumibilmente per tutto l’anno, per il terzo anno di fila.