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Abatantuono, ironia pungente: «D’ora in poi tifo Atalanta»

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Abatantuono si lascia andare nei confronti di un Milan che non riconosce più, dalle sue parole la sofferenza per un calcio diverso

Abatantuono, intervistato da Quotidiano.net, rinnega ironicamente il suo tifo per il Milan. l’attore contesta la proprietà rossonera, rilanciando la simpatia per l’Atalanta. Una squadra cresciuta molto negli ultimi anni e che ora andrà a giocarsi la Champions League, almeno fino a Dicembre, poi si vedrà. Abatantuono esordisce subito con una battuta delle sue: «Guardi che lei ha sbagliato numero. Se cerca un tifoso del Milan qui non lo trova».

SUL NUOVO TIFO- «Da quando non c’è più un presidente ho deciso che tifo Atalanta. Non posso mica tifare una squadra in mano a una banca o un fondo. Non vado in banca con la bandiera».

SOTTOSCRIVERE UN ABBONAMENTO- «Neanche per scherzo. Qualche volta sono andato a San Siro negli anni scorsi, quando ancora mi sembrava ci fosse gente che si interessasse, ma adesso non vedo uno stimolo legato al cuore che batte. Vedo interessi di altro tipo. Lei conosce la storia della bolla dei tulipani in Olanda? Ad un certo punto un seme di tulipano valeva come un condominio ad Amsterdam e la gente è rimasta col tulipano in mano. La stessa cosa capiterà per il calcio».

SUI TEMPI CHE CAMBIANO- «Quando c’erano le famiglie importanti, essendo ricche e con possibilità, regalavano alla città e ai loro operai una squadra da tifare. Ci perdevano anche dei soldi. Adesso chiunque vuol comprare tre squadre, perché il business ti impone di fare così. Posso comprare la Roma? No, mi dia il Venezia… Come fosse la mortadella o il salame piccante. Solo che almeno gli altri che fanno questo ci mettono la faccia con qualcuno».

VENDERE O MENO- «Non mi auguro niente. Non mi appartiene questo meccanismo. Può arrivare l’italo-americano Bill Quagliarulo o l’arabo possidente che in Italia non arriverà mai. Guardi cosa è successo alla Roma. Se fossi un tifoso giallorosso a me girerebbero le scatole mica da ridere».

INTER NO, ATALANTA SI- «Ma ci sono delle facce. Un presidente, un direttore sportivo, un allenatore. E poi mica posso diventare interista, mi scusi. Tifo Atalanta: fanno delle cose e si capisce perché le fanno. Se vivi solo per l’investimento e non per i tifosi non posso essere della tua squadra».

SULLA STORIA CHE SI RIPETE- «Non è quello il punto. Io starei anche in B, il problema non è la caduta. Secondo lei il fondo Elliott soffre perché il Milan non è nelle coppe? Lasci perdere, che lei è giovane. Io nel 1982 avevo già fatto ‘Attila».

NESSUNO SPIRAGLIO- «Ma tanto io tifo Atalanta…»

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