ABATE a MilanTv: "BONAVENTURA è un leader. SUSO? Nessuno si aspettava diventasse così forte" - Milan News 24
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ABATE a MilanTv: “BONAVENTURA è un leader. SUSO? Nessuno si aspettava diventasse così forte”

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Intervistato da Milan Tv, Ignazio Abate, nuovo capitano rossonero dopo l’infortunio di Montolivo, ha così risposto a tantissime domande iniziando però dalla lettura di un SMS: “Ignazio lo sento spesso e so del suo affetto nei miei confronti. L’ho un po’ inventato io terzino destro! Ahahah!” continua Abate “E’ Leonardo, sarò sempre grande al mister, mi ha dato sempre fiducia sin dal ritiro e piano piano mi ha trasformato in terzino destro”.  

Su Bonaventura: ““E’ diventato uno dei nostri, è uno dei leader dello spogliatoio. Credo che quest’anno si sia formato un bel gruppo di giovani e italiani che hanno questi colori nel sangue. Mi ha sorpreso l’umiltà di questi ragazzi, ogni giorno si allenano con grande voglia e disponibilità”

 Sui tifosi rossoneri: “Credo stiano aumentando, c’è una buona affluenza di pubblico e che ci sostiene sempre per tutti i 90 minuti. Giusto sottolinearlo. San Siro deve diventare un inferno per gli altri, non dobbiamo lasciare punti. Chi viene deve capire che non sarà facile fare punti. Arrivavano le squadre molto sfrontate, sicure di portare a casa non solo un punto, ma addirittura tre. La musica deve cambiare”.

 Sulle prossime sfide in campionato: “Il mister ha cercato di portare più elementi nella rosa al massimo del coinvolgimento. Ora dobbiamo cercare di raccogliere i frutti. Questo è il momento di pensare volta per volta, senza farsi trasportare troppo. Sarà un mese e mezzo di fuoco dove giochiamo praticamente una volta ogni 3 giorni praticamente. Ci aspettano al varco, dobbiamo alzare l’asticella. Se siamo diventati grandi, dobbiamo diventare grandissimi”.

Sugli obiettivi stagionali: “L’Europa. Non vorrei deludere i tifosi, che forse si aspettavano qualcosa di più. Però credo che gennaio e febbraio ci diranno chi siamo. Se vogliamo lottare per posizioni importantissime non possiamo sbagliarli, dobbiamo stare attaccati per poi giocarci tutto negli ultimi mesi

Sulla filosofia di gioco impiantata da Montella: “Svariamo tanto, non abbiamo un’unica soluzione. Abbiamo un nostro metodo, dobbiamo continuare così cercando di migliorarci”.

Su Bacca: “E’ un grande professionista, lavora per la squadra. Io lo vedo tranquillissimo”.

Sulla propria famiglia: “Sono tanto affezionati al papà anche i miei figli, non mi lasciano un secondo appena torno a casa. Sugli amici? Ho un carattere particolare, sono molto riservato, ma quando mi apro do tutto me stesso. E’ rimasta un’amicizia solida negli anni anche con amici di quando ero piccolo”.

Su Donnarumma: “Gigio è giustamente diventato un beniamino dei tifosi, però lui ha sempre trasmesso l’amore per questa maglia e per questi colori. E secondo me, e penso anche secondo lui, non si vede con un’altra maglia addosso in Italia. Son tranquillo per quello che riguarda Gigio, credo che resterà per tanti anni con noi”.

Sulla leadership derivante dalla fascia da capitano assegnata: “Credo che o ce l’hai o non ce l’hai. Volta per volta mi vengono dei pensieri da trasmettere ad altri compagni oppure vengono a loro. La settimana prima di Roma si parlava di quella partita come se dovessimo andare a Roma a prendere 3 pere e poi tornare a casa, come se solo loro avessero da perdere. Invece eravamo terzi anche noi e quindi avevamo da perdere anche noi. Se vogliamo dirla tutta come gruppo non siamo ancora abiutati a giocare partite importanti, ma la storia ci insegna e ci impone che siamo noi ad aver vissuto momenti più importanti”.

Sui giovani rossoneri: “Ci sono tanti giovani forti che possono fare la storia in questa società e che, soprattutto, hanno il DNA rossonero. Però non bisogna mettergli pressione, soprattutto quando sbaglieranno, perchè capiterà. Guai a buttargli la croce addosso”.

Sulla presenza di Pirlo a Vinovo: “E’ una situazione particolare, lui ha finito con la Juventus e magari gli viene naturale tornare a trovare loro a Vinovo piuttosto che noi a Milanello visto che a Milano c’è un gruppo diverso rispetto a quando giocava lui. Anche se credo sia rimasto affezionato a tutto l’ambiente Milan. Quando si va via da una società come il Milan, da un ambiente a Milanello, dove ti trattano come figli un po’ il cuore ti piange. Con tutto il rispetto per la Juve, ma il Milan è il Milan”

Sul senso di appartenenza: “Fondamentale. Ci son tanti ragazzi che provengono dal settore giovanile che quando non si vince ci stanno veramente male. Ci son tanti giocatori anche cresciuti magari non nel settore giovanile ma che tifano Milan sin da bambino”.

Sul proprio rendimento: “Sto facendo bene quest’anno e ringrazio mister Montella. Son contento, ma non dimentico mister Mihajlovic. Credo di aver fatto una buona stagione e colgo l’occasione per ringraziarlo pubblicamente. Se abbiamo disputato la Supercoppa è anche merito suo. E’ una grande persona che ha riportato equilibrio in spogliatoio, principi e cultura del lavoro. Gli auguro ogni fortuna a partire da dopo il doppio confronto contro di noi. Se l’ho sentito? Ci eravamo fatti l’in bocca al lupo prima del campionato e a San Siro mi son fermato a chiacchierare con lui. E’ sempre una brava persona e avevamo legato tanto con lui. E’ stata una bella scoperta, perchè personalmente ho legato tanto a livello umano”.

Sulle difficoltà avute la scorsa stagione e in quelle precedenti: “Non dobbiamo mai dimenticarci da dove arriviamo, dalle contestazioni. Ma come dice il mister dobbiamo essere ottimisti. Sono convinto che questo gruppo ci darà altre soddisfazioni, ma è un gruppo sano e soprattutto non è sazio”.

Su Suso: “Sinceramente a questi livelli non credo se l’aspettasse nessuno. Bisogna dare onore a questo ragazzo che si è messo in luce a Genova e poi è tornato a Milanello più maturo. Sta crescendo, ma non ci dobbiamo accontentare. Arriviamo da due anni difficili, dobbiamo tenere la testa bassa e pedalare forte”.

Su Montella: “Lavoriamo molto sui principi che vuole il mister, vuole sempre movimento e portando su la palla in cinque viene anche più facile la riconquista del pallone. E’ molto preparato tatticamente”.

Su Milan-Cagliari:  “Dobbiamo pensare alla partita di domenica, non sarà facile. Poi penseremo alle prossime partite”.

Sulle due vittorie contro la Juventus: “Può essere, ma non lo so. Questa squadra credo sia andata sempre in crescendo. La partita contro la Sampdoria è stata importante, ma la svolta credo sia stata la vittoria contro il Sassuolo. Abbiamo avuto grande cuore sotto 3-1. La grande squadra si vede nella continuità, soprattutto a livello mentale. E’ un obiettivo per il 2017”.

Sugli obiettivi futuri: “Era giusto festeggiare, anzi. Ci dobbiamo ricordare bene quello che si prova dopo aver vinto, ci deve dar la spinta per il futuro. Siamo concentrati già per domenica. La Supercoppa fa già parte del passato, ma arriviamo da due sconfitte consecutive dopo la sosta di Natale negli ultimi due anni”.

Sulle due Supercoppe alzate in carriera:  “Sono state due emozioni diverse. La prima Supercoppa è sempre importante ma arrivava in un contesto diverso con giocatori che hanno fatto la storia di questa società e forse eravamo anche favoriti. Quest’anno era tutto l’opposto, giocavamo contro una super squadra che sta dettando legge da anni in Italia. La soddisfazione è doppia”.

Sul momento in cui ha ceduto la fascia a Montolivo prima di alzare la coppa: “Mi è venuto in mente quando stavo andando a prendere la medaglia. Ho pensato a quello che ha passato e quanto ha sofferto negli ultimi anni e vederlo lì in borghese ha fatto sì che facessi questo gesto spontaneo. Dopo tanti anni che le cose non giravano come volevamo abbiamo sofferto tanto. E’ giusto che nei momenti in cui le cose non vanno i tifosi se la prendano con i giocatori più esperti”

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