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Addio Cesare Maldini: eroe di Wembley e mago del derby

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La scomparsa di Cesare Maldini ha colpito ogni tifoso del Milan e ogni appassionato di calcio. Ci ha lasciati a 84 anni, dopo una vita dedicata allo sport che appassiona milioni di italiani e sopratutto ai colori rossoneri. Ci ha lasciato però con grandi ricordi di lui, nelle vesti di calciatore ma anche di allenatore.

E’ lui il simbolo del primo successo internazionale del Milan, e di qualsiasi squadra italiana. C’era lui, davanti a tutti, il 23 maggio 1963 a Wembley, a guidare il Milan di Rocco nella finalissima di Coppa dei Campioni contro il Benfica. 50 anni dopo, sempre sotto un cielo inglese, suo figlio Paolo ha alzato la nuova Champions League, sempre da capitano.

I più giovani ricordano invece lo 0-6 nel derby dell’11 maggio 2001. Una stagione non positiva per il Milan, che però guidata in panchina da Cesarone ha regalato una delle gioie più grandi per i tifosi rossoneri. Una vittoria contro l’Inter che è entrata nella storia di Milano e del calcio.

Anche Teo Teocoli, grande appassionato di calcio e tifosi rossonero, è sempre stato legato a Cesare Maldini. Le sue imitazioni hanno fatto ridere milioni di italiani e hanno consegnato alla leggenda una persona di grandissimo spessore umano e sportivo.

Da allenatore è stato il grande artefice della rinascita della nazionale Under 21, con tre europei di categoria vinti consecutivamente. Bandiera e simbolo del Milan, se ne va un pezzo di storia nonché il capostipite della dinastia dei Maldini. La speranza ora è quella di vedere nuovamente un Maldini con la maglia rossonera, se lo meriterebbe proprio il nostro Cesarone. Addio Cesare Maldini.

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