Adesso è anche un bel Diavolo

Mancava soltanto il naturale periodo di amalgama fra reclute e neorinforzi. Adesso che però il congegno funziona una meraviglia il Milan può lavorare in tutta serenità, conscio di avere il potenziale per evitare il bis dell’ultima scioccante annata e provare perlomeno a puntare ad un piazzamento europeo. Due aspetti sopra tutti aiutano a comprendere la direzione presa da Mihajlovic. Il tris di vittorie di fila non lo si vedeva dal periodo Seedorf, così come da parecchio non c’era un ristretto numero di giocatori a contendersi il posto da titolare, segno che la scrematura principale è stata fatta.

A onor del vero va precisato che la margherita dal punto di vista tecnico è alquanto limitata, e fuori da quei 14-15 elementi più affidabili non v’è garanzia di altrettanta qualità. Già settimana prossima contro l’Atalanta sarà interessante capire come la squadra reggerà tre assenze importanti come quelle di Alex, Bertolacci e soprattutto Bonaventura, e specialmente se Mihajlovic confermerà il 4-3-3, dal momento che con la squalifica del numero 28 e Menez indisponibile, il serbo non potrà disporre di alcuna ala mancina di ruolo. Discorsi che in settimana verranno chiariti. Intanto, dopo la pioggia di critiche iniziali il tecnico rossonero si gode una stabilità della panchina ritrovata grazie anche all’assetto giusto, che lo stesso Mihajlovic non considerava fattore primario sul risultato del campo, e la disponibilità di alcuni “elementi a sorpresa”, quali il presunto pensionato Alex, capitan Montolivo, reso da Miha letteralmente un punto fermo, e Cerci, che ha ripreso a farsi notare come in granata. In attesa, ovviamente, di Balo e Menez.