Adil Rami: il Milan nel destino

Alcuni rapporti professionali è scritto da qualche parte si debbano prima o poi instaurare. La storia di Adil Rami e del suo desiderio di vestire i colori rossoneri ha le sue prime radici nella fase dell’infanzia, quando il futuro milanista rimase ammaliato dalle gesta difensive di Maldini. Nemmeno un anno fa lo sbarco a Milanello, prelevato dai dirigenti di via Aldo Rossi con la formula del prestito con diritto di riscatto, nonostante all’inizio della scorsa estate il club di Berlusconi non avesse esercitato l’opzione prestabilita con il Valencia. Alla lunga però la volontà di giocatore e società meneghina di trovarsi ha fatto la differenza, e complice anche la decurtazione di 500mila euro di ingaggio percepito ancora dagli iberici per colmare la distanza tra le due dirigenze, il marocchino naturalizzato francese è diventato tutto del Milan.

Per Adil Rami una grande soddisfazione e un sogno che si è avverato. Lui che tra i calciatori moderni è un pò un caso atipico, visto che la sua carriera professionistica ha preso il volo solo dopo i 20 anni e dopo qualche lavoretto provato qua e là per mantenersi, come operaio e meccanico. Con Inzaghi il francese non ha avuto vita facile. Oltretutto l’arrivo di Alex, che ha caratteristiche fisiche e strutturali molto simili alle sue, ha spesso costretto il tecnico a lasciarlo in panchina per uno più dinamico come Zapata. Con il tempo però Pippo si è reso conto da solo che la coppia Rami–Alex è di gran lunga la migliore sebbene poco votata alla rapidità. Ora che ha conquistato il club del suo cuore ad Adil Rami non resta che un obiettivo: arrivare con la sua selezione a Euro 2016, che caso vuole sarà di scena in Francia.