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Alex, Mexes, Boateng: un addio al Milan in sordina
Alex, Philippe Mexes e Kevin-Prince Boateng. In attesa di conoscere gli altri giocatori che lasceranno il club al termine della stagione, sono questi tre i rossoneri già sicuri del loro addio al Milan come annunciato dal patròn Silvio Berlusconi.
Due difensori, Alex e Mexes e un centrocampista avanzato, Boateng: un epilogo poco felice per tutti e tre, elementi di certo non privi di spessore tecnico ma fin troppo discussi per aver dato poco alla causa. Bisogna però analizzare bene caso per caso.
Chi non è mai davvero entrato nel cuore dei tifosi milanisti è stato Alex. Arrivato nel 2014 dal Paris Saint-Germain, il difensore brasiliano non si è reso lo stesso campione ammirato nel corso della sua militanza al Psg. Due anni sottotono, eccezion fatta per qualche gioia regalata in un derby, senza riuscire a convincere fino in fondo e senza dare quella sicurezza di cui necessitava il reparto difensivo. L’età poi, quasi 34 anni, 32 quando ha iniziato a vestire il rossonero, non è stata d’aiuto per lui.
Philippe Mexes è giunto nel 2011 sotto ottimi auspici e i primi campionati lo hanno visto emergere al centro della difesa. Chiuso il ciclo dei Meravigliosi, per l’ex Roma si sono aperti un po’ più di spazi in campo dove ha lasciato impresse alcune perle come il gol incredibile all’Anderlecht e quello al Siena nell’ultima giornata dell’annata 2012/13 che valse la Champions. Qualche comportamento fuori luogo, su tutti la reazione ai danni di Stefano Mauri in un match con la Lazio, e un rendimento non proprio costante hanno fatto crollare le sue quotazioni al punto da salutare il Milan in punta di piedi e con pochi applausi.
Kevin-Prince Boateng è sicuramente l’addio più brutto. Il ghanese era stato fra gli artefici dello scudetto nel 2010/11, man of the match nella Supercoppa italiana vinta sull’Inter qualche mese più tardi, paladino della lotta al razzismo dopo quei cori inaccettabili durante un’amichevole con la Pro Patria. Ceduto allo Schalke 04 nel 2013, ha fatto il suo ritorno ufficiale a gennaio lasciando però una traccia molto scarsa di sè. Minutaggio ridotto all’osso, poca fiducia da parte di Sinisa Mihajlovic e Cristian Brocchi ed una condizione fisica non ottimale hanno rappresentato un calo inesorabile a svantaggio del Boa, tanto ammirato nella cavalcata del tricolore 5 anni fa.
Il mercato estivo sta per cominciare e nuovi orizzonti potranno esserci alle porte per questi (ormai) ex rossoneri, chiamati a dimostrare di non essere dei calciatori finiti dopo aver “contribuito”, insieme ai loro compagni di squadra, a portare il Milan fuori dall’Europa per il terzo anno di fila.