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Ambrosini: «L’attacco del Milan è un’incognita. Donnarumma? Non avevo dubbi»
Lunga intervista di Massimo Ambrosini a Tuttosport: l’ex centrocampista del Milan ha toccato tanti temi, a partire dagli obiettivi di squadra
È un Milan diverso. Senza fare continui paragoni con il passato, il nuovo corso dei rossoneri ha ridato entusiasmo ai tifosi anche grazie ad un calciomercato (leggi qui i dati) piuttosto importanti.
INTERVISTA AD AMBROSINI – L’ex centrocampista di Cesena, Milan e Fiorentina Massimo Ambrosini ha parlato a Tuttosport, proprio partendo dalla ventata d’aria nuova:
«Mi piace l’entusiasmo, la disponibilità dei giocatori. Mi piacciono le variabili che sono a disposizione di Montella».
INCOGNITE – «Mettere insieme tutti questi giocatori comporta delle incognite naturali. E in più c’è da considerare l’impegno dell’Europa League, che l’Inter, una delle probabili rivali per la qualificazione in Champions, ad esempio non avrà».
BONUCCI – «E’ un’operazione che mi ha sicuramente stupito nelle tempistiche. Bonucci è un professionista e non si farà spaventare. In ogni caso arrivare al Milan alla sua età e con quel passato in bianconero è una gran bella sfida».
BONUCCI CAPITANO SCELTA GIUSTA? – «Bisognerebbe chiederlo a Montolivo. Immagino l’abbiano avvisato e gli abbiano spiegato bene la scelta. I modi, in questi casi, sono fondamentali».
ROMAGNOLI – «E’ un anno fondamentale per lui. E’ arrivato che era una promessa, adesso deve crescere ulteriormente. Con Bonucci, dovrà riuscire a legare l’eleganza di gioco all’abilità nella marcatura: se cresce nell’uno contro uno, diventa un campione a tutti gli effetti».
DONNARUMMA – «Certo, la vicenda poteva essere gestita in maniera differente, ma non avevo dubbi che la soluzione più logica sarebbe stata rimanere al Milan. Non lo conosco personalmente, ma so che è un ragazzo sensibile e come tale può avere avuto qualche tentennamento. Ma ha qualità tecniche che non si discutono e che non saranno minate da quel che è successo a giugno. Allo stesso modo, anche sui tifosi non avevo dubbi che lo avrebbero riaccolto come un idolo».
ATTACCO – «E’ lì che si gioca la stagione del Milan. Lì si farà la differenza per andare in Champions League. Non si può pretendere che Cutrone faccia 20 gol, Andrè Silva avrà bisogno di tempo per adattarsi e adesso è arrivato anche Kalinic. Vedremo…».
RIFERIMENTI CON IL PASSATO – «No, noi non abbiamo mai avuto rivoluzioni così importanti. Nel mercato ci bastava inserire un giocatore pregiato alla volta. La squadra c’era».