André Silva: un’incognita persiste nella testa dei dirigenti rossoneri

André Silva è diventato ormai l’oggetto del mistero del mercato milanista: cederlo, evitando minusvalenza, o rischiarlo?

In questi ultimi giorni la dirigenza milanista sta cercando di trovare un’intesa con il nuovo allenatore Giampaolo e, l’oggetto del contesa, è l’attaccante portoghese André Silva: di ritorno dal prestito al Siviglia, c’è la necessità di capire se cederlo per evitare una minusvalenze, che risulterebbe drammatica per la questione fair play finanziario, o rischiarlo da seconda punta alle spalle di Piatek. Giampaolo vorrebbe, ad ogni modo, avere l’opportunità di testare l’attaccante portoghese e di valutare scrupolosamente l’attitudine di André Silva alla propria filosofia di gioco.

Le ultime voci di mercato, che vedevano uno scambio André Silva e Patrick Schick , non sono del tutto tramontate e, questa trattativa, rimane ancora una pista calda sulla quale Boban e Maldini stanno attualmente lavorando. L’occasione di poter portare in porto questo scambio permetterebbe ai due club di evitare una minusvalenza o un dimezzarsi del cartellino dei rispettivi giocatori nel caso in cui deludessero ancora le aspettative. Il procuratore del portoghese è proprio Jorge Mendes, lo stesso del nuovo allenatore della roma Paulo Fonseca. Questo intreccio tra assistiti potrebbe magari portare al lieto fine della trattativa e permettere a Giampaolo di riavere il suo vecchio pupillo Patrick Schick.

André Silva e Piatek: come giocherebbero assieme

I due attaccanti andrebbero a formare la coppia d’attacco del Milan di Giampaolo, all’interno di un modulo che vedrebbe André Silva ricoprire il ruolo di seconda punta e Piatek la posizione di prima punta. Bisogna ricordare che il Pistolero, quando è esploso all’inizio della scorsa stagione con il Genoa, era supportato dal compagno di reparto Kouamé: giocatore che si sacrificava, spaziando tanto in attacco e permettendo a Piatek di segnare gol a raffica. Riuscirà il portoghese a supportare il Pistolero permettendogli di confermare quanto di buono fatto l’anno scorso?