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Atalanta Milan, analisi tattica: come Pioli ha imbrigliato Gasperini

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Atalanta Milan è stata un manifesto del calcio aggressivo, propositivo e vario di Pioli: una prova di maturità in chiave Scudetto

Quasi due anni fa, con il 5-0 subito dall’Atalanta, il Milan raggiungeva forse il punto più basso della sua storia recente. Il successo di ieri a Bergamo rappresenta forse la definitiva prova di maturità, il degno coronamento di un super avvio di stagione (6 vittorie e un pareggio in Serie A, ottenuto tra l’altro all’Allianz Stadium).

Oltre che per il contesto difficile, il successo del Gewiss Stadium spicca per il modo in cui è arrivato: ossia, in una partita che ha dimostrato non solo la forza, ma anche la varietà tattica di questo Milan. E’ una squadra che ha infinite soluzioni per arrivare al gol, che sa interpretare più spartiti. Una volta, le formazioni di Pioli avevano il difetto di essere troppo dirette e verticali. Si esaltavano in transizione ma soffrivano quando dovevano attaccare una difesa schierata e mancavano spazi.

Al contrario, il suo Milan sta dimostrando grande brillantezza e abilità in un po’ tutti i frangenti, con grande fluidità e rotazioni. La partita di ieri ne è un esempio, con il gol di Calabria dopo pochi secondi che ne è un chiaro esempio. Al netto degli errori dell’Atalanta, è un’azione sviluppata benissimo in cui, per manipolare le marcature a uomo rivali, i rossoneri svariano su tutto il fronte offensivo.

Basti vedere le posizioni di Theo Hernandez e Calabria: il primo, molto dentro al campo, rifinisce come un 10 per l’altro terzino, che stringe e attacca gli spazi. Spesso vediamo gol in cui un laterale finalizza sul secondo palo il cross che arriva dall’altro terzino, ma raramente vediamo gli esterni bassi entrambi così dentro al campo. Come ha detto Calabria, era una giocata preparata in allenamento: “Quella giocata l’abbiamo preparata in questi giorni, era assolutamente preparato il fatto di entrare con i terzini quasi come fossimo centrocampisti. Non è stato un caso”

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