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Bellugi: «Vivere o morire. Non ho più le gambe, ma non mollo»

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Bellugi ha raccontato il proprio dramma umano, ovvero cosa ha vissuto con l’amputazione delle gambe causa Covid

Bellugi, ex difensore dell’Inter, sta vivendo un vero e proprio dramma dopo l’amputazione di entrambe le gambe a causa delle complicazioni del Covid-19. E in una intervista a a La Gazzetta dello Sport, l’ex nerazzurro ha raccontato la sua vicenda.

IL RACCONTO – «Il chirurgo mi disse: “Vuoi vivere o morire?”. Fate quello che è necessario, ho risposto. Ti faccio fuori se tagli la gamba con la quale ho segnato al Borussia Mönchengladbach l’unico gol della mia carriera… Cosa ricordo dell’operazione? Pochissimo, solo che si è svolta in due fasi: prima la gamba sinistra, poi la destra. Il chirurgo, Piero Rimoldi, un grande tifoso interista, uno che non si perde una partita a San Siro, è stato fantastico come tutto il personale di Niguarda, che mi ha dato grande fiducia. Ero rassegnato ma anche pronto: quando senti che il medico dice se non ti operi, sei morto, cosa vuoi fare? Si va avanti. In questi casi è importante tenere il morale alto, mi è andata bene, potevo non essere qui a raccontarvi la mia storia».

PROTESI – «Vorrei andare al centro specializzato di Budrio, in provincia di Bologna, che ha seguito anche Zanardi. Sono capaci di ottenere risultati incredibili con quelle protesi, sono così perfette, che non ti accorgi che una persona ha avuto due gambe amputate. Male che vada prenderò quelle di Pistorius…».

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