2015

Berlusconi liquida Inzaghi: ecco i veri motivi del divorzio

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Ai margini del comizio, tenutosi a Saronno, in vista delle prossime elezioni del 31 Maggio, Silvio Berlusconi ha parlato anche del Milan, in special modo del suo rapporto con Inzaghi, attuale tecnico dei rossoneri: “Pippo ha certamente un bellissimo rapporto con il gruppo. Abbiamo però avuto visioni diverse in alcune occasioni, ma questo è un discorso che affronteremo al momento giusto”.

BERLUSCONI LIQUIDA INZAGHI. Queste parole hanno il sapore di addio con un anno di anticipo rispetto al contratto. Inzaghi ha a proprio favore il consenso del gruppo e in particolar modo dei senatori, ma il pensiero del Presidente è diverso. Le “visioni diverse” di cui parla Berlusconi sono incentrate in gran parte sul poco utilizzo del vivaio rossonero, artefice dei grandi successi sin dai tempi di Sacchi e Capello. Il Milan attuale punta pochissimo sui giovani; è un dato di fatto che le partenze di Saponara, Niang e Cristante – giusto per fare 3 nomi – hanno permesso ai tre giocatori di esprimere le proprie qualità altrove dato che al Milan non hanno avuto lo spazio che avrebbero meritato. Si pensava che Inzaghi avesse potuto schierare con frequenza alcuni dei “Primavera” che riuscirono a trionfare l’anno scorso al Viareggio ma dei vari Piccinocchi, Modic e Petagna non si è vista neanche l’ombra. Anche in questo finale di stagione, in cui non si ha nulla da perdere, non si capisce perché non possano essere schierate le nuove leve – solo Felicioli ha esordito con il Napoli – anche cercando di evitare che, una volta lontani da Milanello, possano esprimere appieno le loro qualità; basti pensare a Darmian e Aubameyang, usciti dal vivaio rossonero ma subito “scartati”, che al Torino e al Dortmund stanno dimostrando il loro valore. Nelle ultime ore, come sostituto di Inzaghi, circola il nome di Montella, uno che ha dimestichezza con i giovani (un nome su tutti è Cuadrado, esploso definitivamente grazie a lui) ma è anche in grado di dare un’immagine di calcio propositivo, che tanto combacia con l’idea calcistica di Berlusconi. In questo momento, al Milan la situazione è tutt’altro che facile da leggere; il fine, che tutti i tifosi si augurano, è che i rossoneri ritornino a calcare palcoscenici Europei. E per questo occorre non solo investire sui campioni, ma costruire un’ossatura di giovani (italiani e non) provenienti dal vivaio, come insegnano Barcellona, Bayern Monaco e Juventus.

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