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Betis, Setien conferma le parole di Sanabria: poca esperienza ma votata all’attacco
Il tecnico del Betis Setien si racconta a poche ore dal Match con il Milan, gioco puramente votato all’attacco malgrado la poca esperienza
Quique Setien, attuale tecnico del Betis e nativo di Santander (1958), è stato si un giocatore talentuoso, in campo tra il 1977 e il 1996, ma anche un grande appassionato di scacchi, da qui l’abilità strategica, filo conduttore del suo “bel gioco” tutto offensivo: «Davanti alla tv iniziai a capire il gioco degli scacchi, la sua essenza, esattamente come mi succederà poi più avanti nel calcio sfidando il Barça di Cruijff. Bobby Fischer e poi due anni dopo l’Olanda al Mondiale tedesco: da allora mi porto qualcosa dentro e al padel, a scacchi, a calcio io attacco sempre anche se so che magari m’infilano. Non so mettermi dietro ad aspettare. C’è un sentimento, una filosofia che mi spinge a prediligere l’offensiva e m’invita a giocare così”.Perché è molto più divertente. Perché abbiamo un impegno morale nei confronti dello spettacolo. E perché è ciò che sento. Io ero un giocatore offensivo».
SUL MILAN- «Un’ottima squadra, con giocatori capaci di rompere l’equilibrio, gente di esperienza come Higuain, un centrocampo solido e interpreti privilegiati come Suso. Penso che stasera avremo le nostre opzioni ma per noi sarà una partita complicata anche dallo scenario che la ospita. Tanti dei miei ragazzi hanno poca o nulla esperienza internazionale, abbiamo sofferto in questo senso con l’Olympiacos, figuriamoci a San Siro. Ho 3 giocatori, Francis, Junior Firpo e Loren, che alle spalle hanno 25 partite di Liga».
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