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Boateng non ingrana, ma la svolta è dietro l’angolo
Unico colpo in entrata di un mercato di riparazione molto più che deludente, il cavallo di ritorno Kevin Prince Boateng è già costretto ad apportare qualche modifica al suo secondo approccio in rossonero, per rischiare di non fare la becera fine dei tanti predecessori, che hanno invano tentato un secondo glorioso corso con indosso i colori del Diavolo. E dire che il ghanese si era ripresentato in campionato alla Scala del Calcio con un biglietto niente male, i tifosi della Fiorentina rimembreranno senz’altro. Ma nei test seguenti il Boa ha gradualmente abbassato il livello di incisività, non però quello della cattiveria, un aspetto su cui l’ex Schalke anzi risulta inattaccabile fin dagli inizi di carriera. Il problema di fondo del giocatore è ascrivibile molto probabilmente alla collocazione pensata per lui da Mihajlovic. È vero che porta praticamente da sempre le stigmate del factotum, ma l’esterno è un ruolo che richiede forse troppa diligenza per un arruffone come Prince. Qui ci viene incontro proprio la partita disputata contro la squadra di Paulo Sousa qualche settimana fa, dove Boateng entrò nel finale come suggeritore per Bacca, ma diventando lui stesso decisivo in brevissimo tempo, grazie agli ampi spazi lasciati dai viola. Il sergente mediti.