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Boban: «Occorre bruciare le tappe. Nessuna pressione su Correa »
Boban ha parlato alla vigilia della gara con l’Udinese, primo match della stagione e della sua carriera da dirigente rossonero con Maldini
Boban intervistato dalla Gazzetta dello sport, alla vigilia della gara con l’Udinese, match di partenza di un’avventura completamente nuova, dopo gli anni passati alla FIFA. Il dirigente rossonero “Tornato a casa” insieme a Maldini, proverà a riportare il Milan dove merita, per ora un passo alla volta, come sottolineato anche ieri da Giampaolo in conferenza stampa.
LO SPIRITO BOBAN ALL’ESORDIO- «Con lo stesso spirito che avevo da giocatore, non può essere diversamente. Quando lavoro al Milan non penso al lavoro, penso alla vita. D’altronde, condividendo l’ufficio tutti i giorni con Paolo, come mi potrei sentire?».
DIFFERENZE MERCATO CON L’INTER- «Non voglio paragonare gli operati, tantomeno discutere sul mercato delle altre società, ma posso dire che solamente il tempo e i risultati ci diranno chi ha lavorato bene e chi no. Secondo noi, stiamo facendo il massimo considerando le varie problematiche, che sono reali. Ci vorrà del tempo, ma siamo il Milan, e, quindi, dobbiamo in qualche modo bruciare le tappe. Ne siamo tutti consapevoli. Poi, i grandi nomi possono anche non corrispondere ai giocatori giusti: Kakà lo conosceva qualcuno quando è arrivato?»
I TIFOSI SARANNO CONTENTI- «Sono convinto che alla fine i nostri tifosi saranno contenti delle nostre scelte. La verità è che non cerchiamo fuochi d’artificio insensati, come qualche anno fa. Bisogna fare le scelte calcisticamente più logiche, il resto è fatto di mille motivi».
SU DONNARUMMA, SUSO E KESSIE- «La nostra volontà è di tenerli, assolutamente».
SU CORREA- «Il Milan è una società corretta ed elegante, e quindi non farà mai leva sulla volontà del giocatore. Figuriamoci in questo caso, visto il grande rispetto che nutriamo per l’Atletico Madrid e il presidente Gil, che è un amico».