2014

Bonaventura e il dilemma dell’ala sinistra

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La totale abulia mostrata nelle ultime uscite dagli avanti del Milan, prova più recente lo 0-2 interno di domenica sera col Palermo, ha fatto gridare a un problema in attacco al quale Inzaghi non è sinora riuscito a porre adeguate contromisure. Sembra infatti che i rossoneri non riescano proprio a fare a meno delle sortite offensive sulla fascia sinistra di Giacomo Bonaventura, che arrivato in sordina a Milanello, con umiltà e impegno è già divenuto punto fermo largo a sinistra nel 4-3-3 del tecnico emiliano. L’instancabile dinamismo e le assidue sovrapposizioni che garantisce il numero 28 non hanno neppure lontani eguali nel ventaglio a disposizione di Pippo, che invano ha tentato di trovargli un doppione nel nutrito parco attaccanti del Diavolo.

Così, se per paradosso sulla fascia destra Honda non ha fin qui necessitato di rimpiazzi, sulla corsia opposta il Jack non può permettersi troppe pause, poiché i concorrenti nel ruolo, quando chiamati in causa sono quasi sempre risultati evanescenti. El Shaarawy infatti non riesce più a innestarsi sui livelli che gli competerebbero, mentre Menez le migliori partite al Milan le ha giocate da falso nove, ruolo che proprio di recente il francese ha ribadito di prediligere. Il posticipo con i rosanero ha visto i due fantasisti alternarsi un tempo a testa sull’out di sinistra, ma senza più di tanto impressionare il tifo di San Siro. Altri esperimenti Inzaghi è meglio non li proponga: Saponara nei pochi scampoli disputati non solo non ha offerto sufficienti garanzie, ma ha mostrato altresì enormi difficoltà di adattamento a quella posizione, forse anche per la sua naturale origine di trequartista.

Purtroppo l’ex bomber rossonero dispone nella sua rosa di troppi attaccanti per poter prescindere da uno schema tattico a 3 punte, e pertanto dovrà sperare di poter sempre contare sul talento di Bonaventura, uno di quei pochi elementi davvero di qualità del battaglione rossonero, in grado di accendere la luce anche nelle serate più buie della squadra, ultimamente alquanto frequenti. L’ex atalanta è per di più sinonimo di duttilità tattica, e vista la possibilità di adattarsi all’occorrenza anche a mezz’ala, Pippo se lo tiene ben stretto, e ancor di più di questi tempi, che deve approcciare ogni gara dovendo già far fronte ad un Montolivo fermo con le quattro frecce. Ad accentuare il regresso della catena di sinistra quest’anno ci si è messo pure Mattia De Sciglio, entrato in un pericoloso vortice involutivo che Inzaghi si auspica sia solo un momento passeggero; in caso contrario, per Jack si profilerebbe una stagione all’insegna degli straordinari.

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