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Bonucci rivela: «Voglio fare l’allenatore, sul mio addio alla Juve dico…»

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L’ex difensore del Milan e della Juve, Leonardo Bonucci, è tornato a parlare del suo addio ai bianconeri e sul suo futuro dopo il calcio

L’ex capitano della Juventus  ed ex difensore del Milan, Leonardo Bonucci si è così raccontato in una lunga intervista a Marca.

UNION BERLINO – «È stato un grande cambiamento nella mia vita. Sono solo, la mia famiglia vive a Torino. Il primo mese e mezzo è stato difficile. Mi sono ritrovato solo in una città a me totalmente sconosciuta. Piano piano ho imparato a conoscere persone, luoghi, un buon gruppo nella squadra… Adesso è tutto più facile».

SEPARAZIONE DALLA JUVE – «Tutti sapevano quale fosse il mio desiderio, ma vivo questo momento con serenità e maturità. Oggi sono più sereno, meno arrabbiato per quello che è successo quest’estate. Bisogna andare avanti, guardare avanti. Il mio passato alla Juve è stato meraviglioso. Volevo chiudere la mia carriera alla Juve. Non potrà andare così. Sono fiducioso di aver dato sempre il massimo, ho sempre cercato il massimo per la squadra. Ogni settimana parlo con molti dei miei ex colleghi. Ciò fa capire che ero una persona importante nello spogliatoio: amicizia con i veterani e riferimento per i giovani».

FUTURO – «Se tornerò? È uno dei miei obiettivi. Voglio fare l’allenatore e se riuscissi a diventarlo nell’élite, la Juve è uno dei club che mi piacerebbe allenare. La Juventus è una parte cruciale della mia vita. Sono grato ad Andrea Agnelli, Marotta, Paratici, Nedved, riferimento silenzioso. E all’allenatore che più mi ha cambiato e aiutato a crescere: Antonio Conte»

ATTACCHI SUI SOCIAL – «Vivevamo in un periodo orribile. Davvero orribile, perché non c’è limite a nulla. Sono terrorizzato da ciò che potrebbe attendere i nostri figli in futuro. Chiunque si sente libero di criticare, insultare. Le persone fanno il male pensando di non danneggiare gli altri. E non è così. Prima di scrivere, se dobbiamo scrivere, dovremmo pensare che vivremmo dall’altra parte. Abbi questo pensiero, agisci con meno leggerezza. Spero che si raggiunga il contrappeso a quella violenza. Perché è violenza, ed è grandiosa. L’ho vissuto nella mia carne. Ho un carattere duro, testardo, difficile da ferire. Ma ci sono cose che ti lasciano un segno dentro. Potresti essere coraggioso al lavoro, ma potrebbe arrivare un giorno in cui cadi e diventi depresso. Non c’è vergogna nel chiedere aiuto. Spero davvero che in futuro si possa mettere un contrappeso a quella parte orribile del mondo in cui viviamo oggi».

QUI L’INTERVISTA INTEGRALE.

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