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Brocchi in conferenza: “Mi aspetto dei segnali da tutti”

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Queste le dichiarazioni di mister Cristian Brocchi in conferenza stampa a Milanello alla vigilia del match con la Sampdoria, in programma domani sera a Marassi:

Esprimo il mio cordoglio nei confronti del popolo giapponese, avendo anche connazionali giapponesi in rosa e nel mio staff mi sembrava giusto fare questo prima di iniziare la conferenza. La Sampdoria ce l’ho presente e ne ho parlato anche se non siamo ancora entrati nello specifico. In ritiro parleremo più precisamente. Nelle esercitazioni proposte e in quello che abbiamo provato in campo un occhio all’avversario e a quello che fa sul campo è stato dato. C’è una scossa con il cambio di allenatore. E’ normale che nei primi giorni da parte di alcuni ci fosse un po’ di tristezza. Io per primo ero legato a lui perchè ha avuto un rapporto fantastico con me. Grande rispetto quindi per questa situazione iniziale. Poi ho visto giocatori con voglia di ascoltarmi, di lavorare e attenti, ho visto voglia di fare qualcosa di buono. Parlare con degli uomini piuttosto che con dei ragazzi, uomini che hanno già un passato, è più difficile. Anche un giocatore adulto ha bisogno di certezze, ha bisogno di sapere. Questa per me è una cosa importantissima, ho parlato con quasi tutti anche a livello singolo. Partendo da questo credo si possano gettare le basi per un lavoro che non sarà semplice ma bello ed entusiasmante. Se io pensassi che domani il Milan dovesse scendere in campo giocando il calcio che ho in mente sarei presuntuoso. Non esistono maghi che in pochi giorni possono stravolgere le idee di una squadra che ha lavorato con altri allenatori e altre modalità. Domani voglio vedere un 5% di avvicinamento a quello che voglio vedere in campo e che ho chiesto in settimana. Voglio che le cose più semplici che ho chiesto di fare vengano fatte. Spero mi diano tutti dei segnali che si stanno giocando qualcosa di importante. Ogni giocatore non deve pensare all’io ma a noi. Domani la cosa più importante sarà pensare al Milan. Chi scenderà in campo per 90 minuti o per 5 voglio che dimostri che indossare la maglia del Milan è di vitale importanza.

Sicuramente è una possibilità il fatto che Bonaventura possa giocare da trequartista. Ha le caratteristiche per farlo e nel momento in cui la squadra riuscirà a interiorizzare i concetti con i quali io voglio giocare in quella posizione potrà trovarsi un trequartista o anche una mezzala. E’ un percorso che ho fatto anche con altri giocatori. In questi giorni ho provato alcune situazioni ma io ho bisogno da allenatore di conoscere i songoli giocatori. Ho fatto esperimenti e prove. Nel mio modo di vedere le cose è normale che durante la settimana ci sia una squadra di potenziali titolari e non ma la cosa bella è che i giocatori della squadra potenzialmente non titolare mi diano delle certezze in più nel caso volessi mettere loro in campo. Ho avuto delle risposte importanti da chi era nella formazione non titolare. Non ho intenzione di stravolgere niente. I giocatori hanno delle certezze ma non devono avere la sicurezza di niente. Per me è più importante il gruppo e quello che dai alla causa piuttosto che il singolo giocatore. E’ troppo importante parlare di cosa fare in campo e della partita. Poi le cose della società saranno pensate dalla società che cercerà di fare il bene e il meglio del Milan.

Nella mia testa non c’è l’idea di far andare Bonaventura o in generale il trequartista a interpretare il quarto di centrocampo in fase difensiva. Quello che chiederò alla squadra è di andare in avanti e aggredire e occupare lo spazio in avanti perchè è più semplice piuttosto che correre 40 metri indietro. La mia volontà è che gli attaccanti riescano a ritagliarsi gli spazi utili per andare alla conclusione e occupare l’area e che non vengano troppo fuori a giocare palla. Chiederò a loro un’interpretazione della gara di un certo tipo. Non si può pretendere nel calcio moderno di giocare con attaccanti che non aiutano. Ci dev’essere la voglia di sacrificarsi per la squadra. Come allenatore ho sempre puntato molto sull’aspetto mentale. Anche i giocatori più evoluti hanno bisogno di essere forti mentalmente. Se un giocatore nella stessa partita ha meno conoscenze e la squadra non lavora insieme anche il singolo fa più fatica. La conoscenza aiuta anche a livello mentale nei momenti difficili della gara. Per caratteristiche penso di avere i centrocampisti per fare il gioco che ho in mente. Penso che la partita vada giocata nel modo migliore a centrocampo. Reputo il centrocampo il reparto più importante nello sviluppo del gioco. Voglio che il gioco passi sempre attraverso i centrocampisti. Il rombo penso ti dia delle certezze in più sia in fase di possesso che di non possesso. Io non posso pensare che Balotelli interpreti le sue gare come Kucka ma neanche viceversa. Ogni giocatore ha le sue caratteristiche. Quello che conta è che ogni singolo giochi di squadra. Ho trovato Balotelli voglioso, mi ha promesso che cercherà di dare tutto in quest’ultimo periodo. In passato sapeva che avrebbe avuto altre possibilità anche a livello inconscio. La speranza è che in queste partite mostri le sue qualità e soprattutto faccia vedere se davvero è legato alla maglia del Milan. Honda avrà le possibilità di mettersi in mostra. Ho osservato le caratteristiche dei singoli giocatori in settimana. Non sarà un Milan che giocherà sempre con il 4-3-1-2, c’è la possibilità che i tre offensivi possano aprirsi. Honda può giocare sia da attaccante esterno che da trequartista. Honda dal punto di vista dell’atteggiamento negli allenamenti della settimana è stato ottimo. Con la Juventus la squadra ha giocato ad altissima intensità a livello mentale. Non li ho trovati male. E’ normale che quando cambi allenatore cambi anche metodologie di allenamento. Abbiamo visto a che punto erano e da li si ripartirà“.

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