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Brocchi: “Nessuno mi rema contro. Anche se vincessimo sabato resterei in discussione”
Ecco le parole di Cristian Brocchi alla Gazzetta dello Sport, dai discorsi con Berlusconi passando per il futuro da allenatore, dipendente anche e soprattutto dalla finale di Sabato:
“Nella cena di Arcore il presidente mi ha chiesto di riportare la squadra ai concetti di gioco con i quali il Milan era diventato grande. Mi ha chiesto di ridare una mentalità milanista. Vorrei parlare con tutti: dal magazziniere all’ultimo dei giardinieri. Ma in 40 giorni come faccio? Ho dovuto quindi concentrarmi sulle cose più urgenti, pur senza entrare a gamba tesa. Da due anni e mezzo il Milan gioca in difesa e riparte: bisognava cambiare, possibilmente in fretta. Non sono pazzo, sprovveduto, presuntuoso. Se mi avessero chiesto di fare più punti possibile, avrei operato diversamente. Se mi sono pentito di aver accettato? Assolutamente no. Nessuno pensa di non essere all’altezza, soprattutto se è una persona intelligente, che lavora, che ha passione e rispetta chi da vent’anni lo fa vivere bene. Io ho sputato sangue per questa maglia e continuo a farlo. Quando ho sentito Berlusconi? Stanotte. Mi ha chiesto come andava e mi ha detto che verrà a trovarci prima della finale. Mi sono preso del lecchino, dell’incompetente e ogni altro insulto. Ma il presidente non mi ha mai detto di far giocare questo o quello”.
NOTIZIE MILAN – BROCCHI SICURO.
“Se qualcuno mi gioca contro? No, se avessi questa sensazione interverrei. Io credo che i giocatori vadano valutati su quattro componenti: tattica, tecnica, fisica, mentale. E il rendimento è alto se le quattro componenti sono più o meno in equilibrio. Io sono qui anche per far capire ai giocatori cosa significhi essere al Milan”.
NOTIZIE MILAN – FUTURO DA ALLENATORE.
“Futuro? Non credo dipenda dalla finale. Se anche dovessi vincere la Coppa, dopo l’euforia iniziale sentirei le solite cose: ‘Non è all’altezza, eccetera’. Non penso al dopo-finale. In ogni caso di quest’esperienza mi resterà la consapevolezza di essere un allenatore. Sono convinto che il lavoro che propongo, se fatto nei tempi giusti, può portare dei risultati. E dopo i primi 35 giorni da allenatore del Milan mi sento ancora più forte caratterialmente”.
NOTIZIE MILAN – VERSO LA FINALE.
“La stiamo studiando tatticamente da quando siamo arrivati. E’ molto bello pensare di poter incidere, studiare i pochissimi punti deboli, vedere dove colpire. Ma è fondamentale che ogni giocatore abbia dentro di sé il veleno. Non accetto l’idea che chi non ha vinto nulla non ce l’abbia. La delusione della partita con la Roma è stato accorgermi che la squadra non era pronta per la finale. Adesso ho le idee chiare su chi non può darmi niente. Non voglio dare alibi alla squadra. Poi, se dovessimo giocare la finale come sabato scorso, scapperei lontano”.