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Calciomercato Milan, Elliott: tetto salariale basso e massimale di 2,5 milioni

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Calciomercato Milan ridimensionato sul nascere da Elliott che ha imposto un tetto salariale nettamente più basso rispetto al passato

Paul Singer, CEO di Elliott ha ordinato a Boban e Gazidis nell’ultimo incontro tenutosi a Londra un tetto salariale per il calciomercato Milan. In conformità con le regole del Fair Play finanziario i nuovi ingaggi sottoscritti dai rossoneri nella prossima sessione di mercato non dovranno superare i 2,5 milioni di euro netti a stagione. Nessuna asta o inserimento in trattative considerate troppo onerose dunque per il Milan che anche per questo motivo ha dovuto dire addio all’operazione Sensi e forse sarà costretta a rinunciare anche a quella per Veretout su cui c’è la forte probabilità di un rilancio della Roma.

Il tetto salariale imposto dalla proprietà americana, lo sottolineiamo, non riguarda i contratti attualmente sottoscritti dai giocatori presenti nella rosa milanista: nessuna decurtazione o cessione obbligata dunque per i vari Donnarumma, Romagnoli e Piatek ma solo un occhio di riguardo sulla formulazione di offerte d’ingaggio per i nuovi acquisti di quest’estate. Tale ridimensionamento del tetto salariale ha dunque lo scopo di non appesantire ulteriormente il bilancio del Milan che tra circa una settimana presenterà l’ultimo report al cda. Il passivo al momento supera le tre cifre, un fardello troppo pesante agli occhi della Uefa che il Milan è obbligato ad assottigliare.

 

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