HANNO DETTO
Cardinale Milan, Bucciantini critica il numero uno di RedBird: le parole non ammettono repliche
Cardinale Milan, Marco Bucciantini, noto giornalista, ha criticato il numero uno di RedBird dopo le ultime dichiarazioni ad Harvard
Intervistato in esclusiva da Milannews24, Marco Bucciantini ha parlato così di Gerry Cardinale:
Negli ultimi giorni hanno fatto scalpore le dichiarazioni di Cardinale sul presente e sul futuro del Milan: come le commenta?
«Innanzitutto va detto che le dichiarazioni di Cardinale sono state commentate partendo dai titoli dei media, dunque spesso ci si è soffermati sulla eco (e la forzatura) dei concetti più mediatici. Alcune parole però erano oggettivamente sbagliate come quelle su Zhang e l’Inter. Lì c’è stato un difetto di mira: l’Inter, appunto, al posto di Zhang. Altre dichiarazioni sono state invece scontate visto che l’obiettivo di fare un calcio sostenibile dovrebbe essere l’obiettivo di tutti, a prescindere dalla nazionalità delle proprietà. In America si sono dati l’obiettivo di un’armonia competitiva, di un accesso alle possibilità, ma lo fanno all’interno di leghe chiuse: dunque certe cose sono semplicemente irreplicabili, il sistema non è sovrapponibile a quello europeo. Ma alcune idee e regole virtuose sì. La battaglia per infrastrutture di proprietà dovrebbe vedere tutti allineati con chi la sostiene, per esempio. Però bisogna accostarsi alla cultura del posto dove si lavora. In Italia ci sono sempre stati grandi dirigenti che hanno fatto la storia del calcio, ce ne sono anche oggi (ma non al Milan). In tutto il discorso a me manca ritrovare queste linee guida, ritrovarle intendo oggi nel Milan attuale: competenza, identità, storia, figure politiche che sappiano parlare alla gente in determinati momenti. Queste cose sono decisive in qualsiasi inquadramento economiche che voglio dare a un’impresa. Se le mortifico, se evito di raffrontarmi con questa “cultura” specifica del gioco e del Paese, allora vengo da Marte e non dall’Italia. Su alcune scelte recenti forse andrebbe fatta un po’ di autocritica».