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Caso Vida, la federcalcio croata: «Ulteriori test su squadra e staff»
Ecco la risposta della federcalcio croata in merito alle polemiche dopo il caso Vida di ieri nel corso di Turchia-Croazia
Sta facendo discutere in queste ore il caso di Vida, giocatore risultato positivo durante l’intervallo di Turchia-Croazia. Oggi il comunicato della federcalcio croata che, in vista della sfida di Nations League con la Svezia, ha dichiarato: «In accordo con i colleghi svedesi, abbiamo deciso di condurre venerdì 13 novembre ulteriori test sui membri della squadra e sullo staff, come precauzione prima della partita con la Svezia e considerato che i prossimi erano normalmente previsti per domenica.»
«L’HNS – continua il comunicato – sottolinea ancora una volta che la Nazionale croata rispetta tutte le disposizioni del protocollo Return to Play della UEFA, che non prevede l’isolamento dell’intera squadra in caso di uno o più casi positivi. Allo stesso tempo, vengono rispettate tutte le disposizioni delle autorità locali (in questo caso, prima turche, poi svedesi), nonché le decisioni degli epidemiologi locali. Il protocollo UEFA esiste proprio per tutelare giocatori, club/Nazionali e competizioni, perché il rispetto delle sue disposizioni evita la necessità di autoisolamento di altri soggetti in caso di riscontro positivo. Vale anche la pena ricordare che il rischio di trasmissione del virus durante una partita di calcio da una squadra all’altra è minimo, se non inesistente, dato che nessun caso di trasmissione del virus durante la partita è stato registrato in più di 600 partite giocate in competizioni UEFA»