2015

Cerci: impervio incipit rossonero

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Arrivato col clamore che si conviene a ogni colpo di mercato soffiato alla concorrenza sul filo di lana, Alessio Cerci ha avuto già modo di mettere insieme un numero sufficiente di presenze per poterne dare un giudizio a matita. Tenendo conto di tutte le classiche attenuanti del caso, la ‘miglior condizione’ e le altre, la valutazione a oggi non può in ogni caso essere positiva: un solo acuto, l’assist in Coppa Italia col Sassuolo, e tanta buona volontà, forse troppa. Il dramma dell’ex granata è che con il Parma, Inzaghi ha in preventivo il passaggio al modulo 4-4-2.

E per il pur duttile Cerci lo spazio sugli esterni potrebbe alla lunga essere occluso dai vari Bonaventura, Honda, Poli, Suso (senza dimenticare il fuori uso El Shaarawy), tutti elementi che garantiscono la copertura in fase di ripiegamento, sacrificio fondamentale nel modulo venturiano. L’alternativa alla corsia sarebbe il ruolo dietro la prima punta (Destro o Pazzini), che però è lampante Inzaghi affiderà a Menez, sin qui troppo decisivo per la causa del Milan per rinunciarvi. Dunque per l’ala di Valmontone, dopo un prologo rossonero così chiaccherato, il rischio di un flop non è poi tanto remoto.

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