Coerenza e vergogna: vocaboli a Bonucci sconosciuti

Prosegue a distanza l’astio tra Bonucci e il suo passato in rossonero. Al centro delle discussioni ci sono ancora una volta delle sue dichiarazioni

L’odio tra Bonucci e il mondo rossonero non sembra destinato a cessare. Quello che sembrava un semplice fatto calcistico, ormai è diventata a tutti gli effetti una telenovela, con episodi ricchi di colpi di scena. Il principale responsabile però di tale situazione è senza dubbio il difensore bianconero. L’ultimo capitolo di questa interminabile saga è stato scritto proprio oggi dall’ex capitano del Milan, che intervistato da Jtv, ha così commentato il traguardo di essere entrato nella top 10 dei calciatori con più presenze europee della Juventus:

«Mi riempie sicuramente di orgoglio entrare a fare parte della Top 10 in Europa di un club così prestigioso. Adesso devo recuperare le presenze perse lo scorso anno»

Ecco arrivata quindi un’altra frecciata verso il club di via Aldo Rossi, l’ennesima. La domanda che sorge spontanea a chiunque legga queste dichiarazione è solo una: che motivo c’è di accanirsi in questo modo nei confronti del Milan? La risposta ovviamente è nessuno. La verità è che il signor Bonucci soffre di una tremenda crisi di personalità, che lo porta ogni tanto a dover ribadire quasi ossessivamente quanto la parentesi trascorsa in rossonero sia stato solo un terribile incidente di percorso, probabilmente perché poche volte nella sua carriera è stato abituato a mettersi in discussione. Incredibile come per l’ex Bari e Inter sia stato facile dimenticare quanto ricevuto dal Milan, che solo una stagione fa gli ha regalato un ricchissimo contratto, la fascia di capitano, e lo ha posto come assoluto protagonista del progetto sportivo. La decisione fulminea di abbandonare Gattuso e giocatori in estate aveva già raccontato molto sulla caratura del professionista, ma l’insulto ai tifosi rossoneri dopo i fischi di San Siro hanno dato la lampante dimostrazione a tutta Italia di trovarci di fronte ad un giocatore totalmente privo di un codice etico.