2015

Con Bertolacci il Milan cambia passo là in mezzo

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Giallorosso di nascita, rossonero di fede, Andrea Bertolacci ha preferito non mentire al suo credo calcistico, prendendo le distanze da chi, come Totti, De Rossi e Florenzi, ha fatto della romanità uno stile di vita totale, e anteponendo le rassicurazioni di Sinisa Mihajlovic a tutto il resto. Il progetto del nuovo Milan, giovane e italiano, ha prevalso anche sui colori per cui Andrea ha di fatto giocato solo nel percorso giovanile, e che gli hanno permesso, attraverso i due prestiti, a Lecce e a Genova, di spiccare il salto più complicato, quello dalla provincia alla grande piazza.

LA ROTONDITÀ TATTICA DI BERTOLACCI. Nei sei anni di praticantato lontano da Roma, Bertolacci ha acquisito una naturalezza disarmante nel cambiare la posizione sul campo di gara in gara, ma anche durante il medesimo incontro. Gli esordi lo immortalano centrocampista centrale, ma il ragazzo ha saputo reinventarsi mezzala con riscontri più che dignitosi, per arrivare al trequartista, l’azzardo tattico gasperiniano che ne ha accresciuto il livello realizzativo, oltre chiaramente al valore di mercato. Bertolacci è anche una ventata di dinamismo per il reparto centrale rossonero, abituato negli ultimi tempi alla legnosità dei vari Poli e Montolivo, e alle trame orizzontali di De Jong, e a beneficiarne dovrebbe quindi essere soprattutto la fluidità della manovra. Sulla stessa lunghezza d’onda del giovane capitolino, José Mauri, Soriano e Baselli sono ancora sotto stretta osservazione del Milan… aspettando il pezzo grosso per la mediana.

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