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Conceicao: «Milan? Le assenze non stravolgeranno il loro gioco»

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Sergio Conceicao è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match Champions contro il Milan. Ecco le sue parole

Sergio Conceicao è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match Champions contro il Milan. Ecco le sue parole:

PORTO MILAN – «Speriamo di fare una buona partita, e un buon risultato. È una serata molto importante, decisiva per il passaggio del turno nella fase a gironi. Affrontiamo un avversario che è uno dei club più titolati al mondo, puntiamo a vincere».

DIFFERENZE CON IL CAMPIONATO –  «Penso che sia più difficile il contrario. Credo che tutta la squadra si esalti all’aumentare del livello di gioco. È l’occasione di mettere in campo quello che abbiamo preparato nel lavoro settimanale. La cosa che conta è l’identità: si può vincere o no, ma conta l’identità»

SCONFITTA CONTRO IL LIVERPOOL – «Da ogni partita si impara. In partita si possono fare cose buone e meno buone, a questo livello ovviamente affrontiamo avversari che non ti perdonano il minimo errore».

MILAN – «Molto forte, in campionato non ha perso e ha giocato già contro squadre forti come Juventus, Atalanta, Lazio. È una squadra fortissima, poteva vincere sia contro il Liverpool che contro l’Atletico Madrid. Non credo che le assenze, anche se importanti, possano stravolgere la sua dinamica di gioco, ha giovani di grandissima qualità. Però torno lì: conta la nostra identità, indipendentemente dall’avversario che troviamo davanti a noi».

IBRAHIMOVIC –  «Non lo so se giocherà o meno, quello che so è che affrontiamo una squadra non è formata soltanto da un giocatore. Ovviamente conosciamo le caratteristiche di Zlatan, è poderoso, ha qualità fisiche e tecniche fuori dalla media. Credo comunque che sia uno dei migliori giocatori al mondo».

TOMORI –  «È una squadra che sa giocare, che ha grandissimi campioni, penso che gli mancheranno alcuni giocatori importanti per le loro dinamiche di gioco, però c’è una rosa di campioni, con qualità altissima. È una partita che vincerà chi difenderà meglio. Quanto a Pioli, tutti lo conoscono: non serve parlare tanto di lui, quanto della sua squadra che poi è una sua derivazione alla fine».

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