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Conferenza stampa Andreazzoli: «Mi aspetto molte difficoltà»

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Aurelio Andreazzoli, allenatore dell’Empoli, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia di Empoli-Milan. Ecco le sue parole

Aurelio Andreazzoli, allenatore dell’Empoli, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia di Empoli-Milan. Ecco le sue parole:

LEGGEREZZA – «Definirla leggerezza mi sembra eccessivo. Si tratta di uno stato d’animo piacevole, abbiamo in mente dove dovremo essere a maggio. Come dicevo nelle settimane scorse è però giusto che i ragazzi si godano il privilegio di andare in campo un po’ più spensierati. Non troppo, naturalmente, perché se giochi con squadre così attrezzate senza avere il giusto rispetto, rimani penalizzato»

SOGNI – «Noi qualche green pass ce lo siamo guadagnato, un po’ di convinzioni ce le siamo prese giocando partite importanti contro squadre importanti. Ma nel senso che si diceva prima, ci aiuta ad entrare nelle competizioni in una maniera più rafforzata. Qui mi fermo, perché non penso a nient’altro all’apertura dell’ultima porta che è la quota salvezza. Nessuno deve alzare i piedi da terra»

PICCOLE E GRANDI – «A me non sembra che sia così, perché anche a La Spezia siamo stati produttivi. Io guardo i progetti o le situazioni, la produttività non è legata alle occasione che si riescono a portare a termine. Poi dopo è chiaro che in spazi aperti è più facile per tutti, perché la costruzione e la ricerca necessitano di abilità differenti»

CRESCITA – «Ne abbiamo molti da migliorare, questo ci fa pensare che possiamo progredire ulteriormente. Farti un elenco di quelli migliorati sarebbe problematico perché sono tanti. Forse potrei dirti la convinzione, perché è un aspetto raggiunto anche se non completamente. La squadra ci crede sempre, vuole imporsi. Andando nello specifico siamo una squadra che ama lottare, siamo migliorati anche nei duelli individuali»

MILAN – «Se te lo dicessi è come se lo dicessi a Pioli. Però le difficoltà che mi aspetto sono molte, il Milan è una squadra che ha fatto numeri straordinari. Poi è chiaro che contro qualsiasi squadra ci sono prerogative che pensi possano essere superabili e punti l’accento su quelle lì. Un conto è pensarle, un conto è farle»

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