Conferenza stampa Conceicao: le parole del tecnico
Connettiti con noi

HANNO DETTO

Conferenza stampa Conceicao: «Penso solo alla Dinamo, non al derby. Scossa dopo la lite con Calabria? Ci carichiamo in altri modi. E sulle regole…»

Milan news 24

Pubblicato

su

Conceicao

Conferenza stampa Conceicao – Queste le dichiarazioni dell’allenatore portoghese alla vigilia del match di Champions League

Mister Sergio Conceicao, alla vigilia di Dinamo Zagabria Milan, match dell’ottava giornata di Champions League, è intervenuto in conferenza stampa. Queste le sue parole:

DINAMO ZAGABRIA – «Oggi abbiamo fatto sul campo con tutto il gruppo 40 minuti, per me non è l’ideale ma lo sappiamo. Con quello che studiamo cerchiamo di fare una partita positiva e vincere».

SCOSSA DOPO LA LITE CON CALABRIA – «Non abbiamo bisogno di cose che non sono interessanti per dare la scossa. La scossa viene col lavoro, con la motivazione di giocare nella miglior competizione al mondo per club. Vogliamo concludere questa fase nel migliore dei modi. La motivazione la troviamo ogni giorno che andiamo a Milanello. Abbiamo questa responsabilità di difendere un club come il Milan. È la cosa più importante».

TURNOVER PER MORATA – «Capisco la domanda. Ma penso partita per partita, non faccio calcoli due partite alla volta. Non va bene. Non ho cominciato ieri, quando facciamo così i risultati non sono buoni. Dobbiamo focalizzarci su domani che sarà importante e difficile per raggiungere il secondo obiettivo. Il primo era vincere la Supercoppa e l’abbiamo fatto bene, il secondo obiettivo è arrivare tra le prime otto in Champions League. Siamo concentrati su questa partita, al derby ci penseremo giovedì già in aero tornando a casa».

IL MILAN PUO’ VINCERE LA CHAMPIONS LEAGUE – «Mancano tante partite, l’obiettivo è di arrivare tra le prime quattro. Nella domanda precedente l’ho detto: non possiamo pensare al derby, figuati alla Champions League. Guardando in avanti non vediamo le scale che ci sono davanti e rischiamo di inciampare».

IN COSA DEVE MIGLIORARE IL MILAN – «Ci sono tanti momenti di gioco in cui mi piacerebbe vedere migliorata la squadra: a tratti facciamo bene, altre volte non tanto. Quando abbiamo la palla, parlo di qualità di gioco, occupazione degli spazi, le transizioni difensive che dobbiamo avere… Gli allenatori cercano sempre la perfezione, lavoriamo su tutti questi dettagli. Non è la scusa, ma il tempo non c’è. I calciatori mi piace allenarli sul campo, vedere gli spazi, vedere le correzioni da fare. Ma vedo anche cose positive, così come cose in cui non siamo migliorati o solo un poco. I ragazzi ci credono, poi è meglio fare una partita tranquilla che rimontarla. È importante guardare a questo spirito e mettere dentro anche altre cose per vincere più tranquillamente».

RINASCERE COME IN UNA CANZONE DI LAZZA – «Non ho bisogno di canzoni. Stiamo lavorando per arrivare a fine stagione ed avere questi obiettivi raggiunti. Rinascere vuol dire che c’è una situazione negativa, noi dobbiamo concentrarci sul lavoro. Ogni giorno che passa ci conosciamo bene. Queste cose fanno parlare la gente, le persone. Io sono portoghese, ho una cultura diversa ma il linguaggio del calcio è universale: c’è l’allenamento da due ore al giorno e poi c’è la vita normale, da affrontare con professionalità. Non è una chiamata all’attenzione per nessuno, non è finito il mondo per un concerto. Ho parlato con i giocatori, io ho le mie regole e ce le ha anche il club. Non importa per domani, la cosa più importante per domani è pensare alla Dinamo e a cosa possiamo fare per vincere».

GRUPPO HA BISOGNO DI DISCIPLINA – «Vedo un gruppo umanamente molto buono. Sono uomini bravi. Capiscono che c’è il mio pensiero sul calcio e sulla nostra vita sportiva. Dal momento che sanno come funzioniamo come gruppo sono molto rispettosi, così come lo sono io. L’allenatore deve vedere che gruppo ha davanti, loro sono un bel gruppo. Sono arrivato e ho cambiato un bel po’ di cose e loro l’hanno accettato. Non sembra che abbiamo cambiato modo di giocare ma ci sono diverse cose che vogliamo cambiare. Sono contento di questo gruppo».

DNA DI MILAN E PORTO – «Sono due grandissimi club. Penso che il Porto sia tra le prime con più presenze, il Milan è il secondo club per trofei vinti. La storia non va in campo. Il DNA è comunque importante, l’ambiente che si crea in questa competizione è bellissimo. C’è anche l’altra parte, la motivazione che loro hanno di fronte a club storici. Domani affrontiamo una squadra che spera ancora di andare ai playoff, sarà molto difficile. Milan e Porto sono state campioni del mondo, questo peso da una parte è positivo e dall’altra è positivo anche per gli avversari».

Copyright 2024 © riproduzione riservata Milan News 24 – Registro Stampa Tribunale di Torino n. 48 del 07/09/2021 – Editore e proprietario: Sport Review s.r.l. – PI 11028660014 Sito non ufficiale, non autorizzato o connesso a A.C.Milan S.p.A. Il marchio Milan è di esclusiva proprietà di A.C. Milan S.p.A.