Conferenza stampa Fonseca: le parole del tecnico
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Conferenza stampa Fonseca: «Momento FRUSTRANTE ma ho grande FIDUCIA. Futuro? Delle voci non mi interessa NULLA, la soluzione è solo una»

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Conferenza stampa Fonseca pre Inter-Milan: le parole del tecnico rossonero alla vigilia della quinta giornata di Serie A 2024-25

Giornata di vigilia in casa Milan, che domani affronterà l’Inter a San Siro nella sfida valevole per la quinta giornata della Serie A 2024/25. Milannews24 segue LIVE la conferenza stampa di Paulo Fonseca.

«C’è una frustrazione grande da parte di tutti ma siamo uniti per uscire da questa situazione. La squadra capisce il momento e lavoriamo insieme per fare meglio. La soluzione è lavorare per imparare».

MOMENTO – «Noi partiamo per giocare contro una squadra molto forte ma può essere una partita importante per noi. Io voglio guardare sempre le cose positive, possiamo vincere se facciamo una buona partita. Può essere un momento importante per noi».

FUTURO – «Non penso al mio futuro, la squadra è più importante. Io mi concentro sul mio lavoro e preparare i giocatori per domani. Sono la cosa più importante in questo momento».

FIDUCIA – «Io ho sempre sentito la fiducia da parte della società e questa cosa non è cambiato. Capisco la curiosità quando viene Zlatan ma è stato qui con molta tranquillità come le altre volte. Non vi dico cosa ci siamo detti».

SITUAZIONE DIFFICILE – «Io posso avere tanti motivi ma non voglio trovare scuse. Voglio affrontare quello che sta succedendo con lavoro. Posso dire che noi abbiamo dei buoni momenti ma non abbiamo continuità. Sento che la squadra cresce tutti i giorni ma dobbiamo avere continuità per arrivare dove voglio. Abbiamo bisogno di tempo, è vero che non abbiamo tanto lavoro con tutta la squadra ma non voglio scuse. Mi concentro solo su quello che serve per migliorare la squadra».

COSA FARE ADESSO – «Io faccio quello in cui credo, non posso fare ciò in cui non credo. Continuo a pensarla come all’inizio della mia avventura».

BUGIE – «Io non dico bugie. Io quando arrivo qui c’è il derby, partita difficile. Io sono fiducioso perchè una cosa è quando sentiamo che i giocatori sono tristi e non confidenti. Avrei voluto farvi vedere questa settimana di lavoro per farvi vedere lo stato d’animo della squadra. Gli ultimi tre giorni sono stati fantastici, quindi io arrivo alla partita con fiducia. Per questo ho fiducia nel futuro, questa è la verità».

STRATEGIA – «Ogni partita noi abbiamo una strategia diversa, sappiamo che affrontiamo una squadra molto forte. Ma noi vogliamo giocare, non voglio dare la palla agli avversari. Vogliamo dominare il gioco e difendere bene. Abbiamo preparato la squadra con normalità rispetto alla squadra che affrontiamo domani»

MERCATO – «Io dal mercato ho ricevuto tutto quello che mi serviva per avere una squadra fortissima. Siamo una squadra fortissima ma ancora dobbiamo dimostrarlo»

LAZIO – «Con la Lazio non abbiamo corso rischi perchè abbiamo avuto la palla. Se abbiamo la palla non dobbiamo difendere, è molto semplice. Poi siamo stati anche compatti ma la chiave è quella»

COME VINCERE IL DERBY – «Facendo più gol dell’Inter, così si vincono le partite»

MENTALIT’A’ – «Io so che qui in Italia non c’è questa mentalità, mi hanno portato qui per cambiare la mentalità. Continuo a chiedere nelle mie idee, dobbiamo avere molto di più la palla. Non mi sembra che il miglior calcio è quando diamo la palla all’avversario»

AVERE LA PALLA – «Io voglio avere la palla per attaccare con spazio e modo giusto. Farlo col Liverpool con continuità non mi sembra semplice. Ma noi abbiamo 4-5 situazioni dove possiamo farlo se decidiamo meglio l’ultima scelta. Non abbiamo deciso bene negli ultimi metri. Salah è stato il giocatore che ha toccato meno volte la palla ma è stato il più pericoloso. Sono le decisioni che fanno la differenza»

ANCORA SULLE VOCI – «A me no, è la verità. Se io sento quello che voi dite non posso lavorare. Non mi importa, non è importante per me di quello che si dice. Sono onesto, altrimenti non ho tranquillità per lavorare. Non mi interessa nulla di quello che dicono, importante è quello che sento qui»

LIVERPOOL – «Non ho nessuna intenzione di parlare dell’Inter. Ho fatto vedere alla squadra i primi 20 minuti fatti bene contro il Liverpool, loro hanno la capacità di fare meglio e devono essere fiduciosi. Il Liverpool è un grande esempio di squadra, nonostante aver preso gol dopo 3 minuti ma con la palla hanno fatto le stesse cose. Loro vengono da anni in questo modo, io voglio che i miei abbiano questa fiducia. Devono e possono fare lo stesso anche se prendiamo un gol».

LEADER – «Non voglio individualizzare. Quando non si vince la cosa più semplice è cercare di trovare scuse. Quando non si vince non ci sono leader, questo o quell’altro. Penso che abbiamo giocatori che sono leader e che fanno bene questo ruolo di essere leader. Il momento è quello che è, ma non c’è mancanza di leadership nel gruppo»

DIFENDERE E ATTACCARE – «Penso che non possiamo separare questi momenti. Anche contro l’Inter, quando non abbiamo palla dobbiamo recuperarla velocemente. Non stiamo giocando contro una squadra debole, ci saranno momenti in cui saremo obbligati ad essere bassi e difendere. Contro il Liverpool nei primi 20 minuti abbiamo avuto questa cosa, tutti uniti e squadra corta. Anche Rafa era lì a difendere. L’Inter è una grande squadra, ci saranno momenti in cui dovremo essere corti e bassi. Se non vogliamo avere questi momenti allora non dovremo perdere palla con facilità»

LEONE O GATTINO – «Sempre un leone»

DIFENSORI CENTRALI – «Io ho gestito le tre partite. È vero che contro il Venezia non abbiamo subito gol, ma era una partita diversa. Col Liverpool era diverso, abbiamo preso gol da calci piazzati. Ho fiducia in tutti i miei difensori centrali. Ho la possibilità di scegliere in base al momento e all’avversario, ed è quello che farò»

PULISIC DETERMINANTE – «Sì, me lo aspettavo. Può giocare in diverse posizioni, è intelligente. Me lo aspettavo»

PARAGONE COI CAVALLI – «Io li vedo come i cavalli. Parlo con i giocatori e dico che dobbiamo essere sempre gli stessi, non importa il risultato: dobbiamo avere la nostra identità. È un processo nuovo, quando c’è un cambiamento c’è bisogno di tempo. Ma con fiducia, lavoro e tempo si arriva a dominare tutti i momenti della partita. Penso che stiamo crescendo per essere così».

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