Conferenza stampa Fonseca pre Milan Torino: le parole del tecnico
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Conferenza stampa Fonseca pre Milan Torino: «Lotteremo per lo Scudetto. Soddisfatto di Fofana, il mercato in entrata è CHIUSO! In due non al meglio»

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Conferenza stampa Fonseca pre Milan Torino LIVE: le parole del tecnico rossonero alla viglia dell’esordio in campionato

Giornata di vigilia in casa Milan, che domani affronterà il Torino a San Siro nella sfida valevole per la prima giornata del campionato di Serie A 2024/25. Milannews24 ha seguito LIVE la conferenza stampa di Paulo Fonseca.


SENSAZIONI PER L’ESORDIO DEL MILAN – «Le sensazioni sono molto positive, fin dal primo giorno. Oggi anche, sono anzi più positivi perché i giocatori stanno arrivando in diversi tempi. Siamo in un momento in cui siamo pronti, la squadra è pronta per iniziare il campionato con fiducia, con un sentimento positivo e con grande ambizione. Vogliamo giocare questa partita già con la nostra identità, per mostrarla principalmente ai tifosi. Era difficile da immaginare con 5 settimane di avere sensazioni più positive di questo momento. Non mi aspettavo tanto dalla forma dei giocatori e da come avrebbero preso le nostre idee ma sono soddisfatto».

GRIGLIA DI PARTENZA DELLA SERIE A – «Un cambiamento grande c’è stato ed è diverso. Abbiamo solo 5 settimane di lavoro: non voglio dire che la partenza sarà da primo posto ma siamo vicini a partire per questo cammino».

FOFANA – «Non voglio parlare prima, abbiamo bisogno che il giocatore faccia gli esami medici poi possiamo parlarne. Non è un segreto che sta arrivando, sono soddisfatto del suo arrivo. Può giocare nel ruolo di Loftus? Ha giocato più basso in queste partite, può fare due ruoli. Mediano e trequartista».

MILAN E’ LA SQUADRA PIU’ FORTE CHE HA ALLENATO – «È presto per dirlo, ma è un gruppo molto forte. È un gruppo con ambizione, non cambio quanto detto alla prima conferenza. Siamo qui per vincere, per lottare per lo Scudetto. Ogni giorno che lavoro con i miei ragazzi penso questo, siamo qui per lottare per lo Scudetto. È la verità».

IN COSA IL MILAN SARA’ DIVERSO CON GLI ANNI SCORSI – «Non mi piace fare paragoni. Voi qui in Italia avete tanti analisti tattici, non voglio parlare dei dettagli per cui lavoriamo per cambiare. Qualche persona che lavora nel calcio e capisce di tattica, può già capire che c’è qualcosa di diverso ed è chiaro. Il modo di difendere e attaccare è diverso, non sto dicendo che è migliore ma è diverso».

SI ASPETTA ALTRI ACQUISTI – «No. Con l’arrivo di Fofana per me è chiuso in quanto ad arrivi. Dobbiamo far uscire giocatori perché ne abbiamo tanti».

INTER SQUADRA DA BATTERE – «L’Inter è stata molto forte negli ultimi anni, ha vinto nettamente lo Scudetto ed è andata in finale di Champions. Ci sono altre squadre che vogliono lo stesso nostro: Napoli e Atalanta possono lottare per lo Scudetto, anche la Juve. Noi possiamo lottare in questa lotta contro l’Inter che è una squadra forte, ha praticamente gli stessi giocatori degli ultimi anni, lo stesso allenatore. Sono fortissimi ma noi crediamo nelle nostre ambizioni».

CHE PARTITA SARA’ MILAN TORINO – «Indipendentemente dal Torino, la prima partita è difficile. Il Toro è una squadra bravissima, ha cambiato allenatore che conosco bene. È bravo e ha un’organizzazione difficile, una linea difensiva di 5 è difficile. Ha qualità con la palla, con tanti giocatori con qualità. Ci aspetta una partita difficile ma che vogliamo vincere, i giocatori sono motivati. Sarà diversa dalle partite che abbiamo giocato in queste settimane: Real, Manchester City e Barcellona non giocano come il Torino, ci aspettiamo una squadra più difensiva che aspetta il momento giusto per il contropiede».

COSA MANCA AL MILAN – «Non manca niente perché non abbiamo cominciato. Non è tutto positivo. Quando c’è un cambiamento c’è bisogno di tempo per cambiare. Ma non dico cosa c’è bisogno di cambiare. Non siamo una squadra perfetta, siamo lontani dall’esserlo ma non voglio dire i nostri punti deboli agli avversari. Lavoriamo per migliorare».

ATTACCO CON PULISIC-CHUKWUEZE-LEAO-MORATA – «L’ho già provato, ci ho già pensato, ma non so se giocheranno domani. Chuku sta bene, Morata è arrivato adesso, Pulisic sta facendo un altro ruolo che mi piace molto e Rafa anche sta bene. È una possibilità, ma anche giocare con altri giocatori. Jovic ha fatto un buon pre-campionato, poi c’è anche Loftus-Cheek che può giocare come trequartista. Domani giocherà chi sta meglio in questo momento».

QUALCHE ASPETTO LO HA SORPRESO – «Sì, ho già detto che sono sorpreso dalla forma dei giocatori. Hanno lavorato e cercato di fare quello che stiamo chiedendo loro. L’assimilazione è stata più veloce di quanto mi aspettassi. In questo momento la squadra la squadra è meglio di quello che mi aspettavo».

KALULU E ADLI VIA? – «Non voglio parlare di nomi. Ho già parlato con i giocatori: non è che non hanno qualità, ma ne abbiamo tanti in diverse posizioni. Ci sono giocatori che per me hanno più possibilità di giocare altrove. Ho parlato loro, ho detto che è normale avere meno spazio».

PAVLOVIC TITOLARE – «Devo essere onesto. Reijnders e Pavlovic non sono al meglio per cominciare la partita domani. Sono arrivati più tardi rispetto agli altri, sarà difficile che comincino dall’inizio, poi possono entrare».

ORGOGLIOSO DEL CALORE DEI TIFOSI – «Molto, è stato molto emozionante vedere 55mila tifosi col Monza. È stato emozionante e caloroso, domani abbiamo lo stadio pieno. A volte non sono solo i risultati, dobbiamo giocare sempre con ambizione per vincere ma anche con una forma che lasci i tifosi orgogliosi. Per noi è importante avere i tifosi dal nostro lato ma dobbiamo trasmettere noi a loro le emozioni».

ARRIVA AL MOMENTO GIUSTO AL MILAN – «Sì, ora i portoghesi mi daranno contro ma non mi piace il Fado, sono più da energia positiva. Sono al Milan nel momento giusto della mia carriera. L’esperienza in Italia a Roma ha aiutato tanto».

LAVORO DELL’ALLENATORE – «C’è un momento per tutto. Dobbiamo capire certi momenti, non abbiamo bisogno di dire niente ai giocatori. Non è la qualità dei giocatori, quello che è difficile per un allenatore è pensare la stessa cosa nello stesso momento con i giocatori».

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