HANNO DETTO
Conferenza stampa Fonseca: «Firenze? Problemi affrontati nello spogliatoio, la cosa più importante è il Milan. Abbiamo bisogno di tempo. Leader? Ho un concetto molto preciso, ecco quale»
Conferenza stampa Fonseca: il tecnico presenta da Milanello la sfida di domani contro l’Udinese a San Siro
Giornata di vigilia in casa Milan, che domani affronterà l‘Udinese a San Siro nella sfida valevole per l’ottava giornata della Serie A 2024/25. Milannews24 segue LIVE la conferenza stampa di Paulo Fonseca dalle 14.30.
UDINESE – «Non ho visto la statistica dei precedenti con l’Udinese ma so che è sempre una partita difficile e lo sarà anche domani. Squadra molto aggressiva, motivata e che gioca bene. Dobbiamo essere al nostro massimo livello per vincere domani perchè sarà una gara complicata».
POST FIRENZE – «Primo giorno è andato bene perchè non ho guardato nessuno. Non abbiamo avuto tanti giocatori per gli allenamenti, abbiamo approfittato per lavorare con Milan Futuro. Ieri è arrivata tutta la squadra, abbiamo parlato della partita contro la Fiorentina e preparato quella di domani con l’Udinese. Questo è il tempo che abbiamo. Per me è stato molto importante parlare ieri di quello che è successo a Firenze. Io vedo i problemi che abbiamo, non chiudo gli occhi. Guardiamoci in faccia e li risolviamo. Ho fatto questo».
LEADERSHIP – «La mia leadership non deve essere vista fuori da qui, non sono un attore. Quello che devo dire lo dico faccia a faccia negli spogliatoi. Se abbiamo qualche problema non mi frega un cazzo del nome del giocatore, ci parlo e risolvo. Frontalmente e direttamente coi giocatori che hanno sbagliato».
IBRAHIMOVIC – «Ho parlato con Ibrahimovic, parliamo sempre di quello che succede compresi i fatti di Firenze. Siamo tornati insieme in treno, sono cose normali».
DECISIONI PUNITIVE DOPO FIRENZE – «Domani vediamo. Penso molto allo spirito di squadra, per me nessun calciatore è più importante del Milan. Dobbiamo assumerci la responsabilità quando sbagliamo e se qualcuno non ha spirito di squadra per me è difficile. Non devo dimostrare niente, non sono un attore. Nel calcio di oggi c’è tanta mediaticità ma io sono così. Chiedete ai giocatori come sono stato dal primo giorno».
MODO DI GIOCARE – «Sempre difficile cambiare modo di giocare. Stiamo cambiando, anche io ho fatto questa riflessione e devo capire che è un cambiamento grande e devo essere più paziente di quello che mi aspettavo. Abbiamo bisogno di più tempo, si cominciano a vedere cose importanti ma dobbiamo continuare per migliorare quello in cui credo. Non abbiamo molto tempo per allenarci ma dobbiamo farlo».
TURNOVER E SOSTITUTO THEO HERNANDEZ – «Magari. Penso che in questo momento abbiamo necessità di fare turnover. Non so chi giocherà al posto di Theo, non ho deciso».
MUSAH E OKAFOR – «Musah può giocare in diverse posizioni, è una fortuna ma in questo momento non può giocare esterno. Non ce lo vedo. Okafor può giocare domani, è una possibilità ma devo ancora decidere».
FASCIA DI CAPITANO – «Io sono arrivato qui e il Milan aveva già tre capitani: Calabria, Theo Hernandez e Leao perchè erano quelli con più presenze in squadra. Potevo anche non essere d’accordo ma ho rispettato la questione. Quello che io penso è che questa squadra abbia più leader indipendentemente la fascia. Ci devono essere 2-3 giocatori che devono condividere la leadership. Abbiamo giocatori che possono farlo e ne abbiamo bisogno».
POCO TEMPO – «Stiamo facendo quello che dobbiamo con poco tempo a disposizione, i giocatori lo stanno facendo e dobbiamo continuare. In futuro saremo un’altra squadra, ne sono convinto».
PARTITE IMPORTANTI – «Tutte le partite e tutti i momenti sono importanti, non penso quindi a lungo termine. La più importante è domani, abbiamo una gara difficile. Il futuro è domani anche perchè non abbiamo molto tempo. Al Milan tutte le partite sono decisive, non solo il derby. Tutte decisive».
CAMBIAMENTO – «Il cambiamento è difficile a 360 gradi. Voi pensato che abbiamo perso contro la Fiorentina per un problema tattico o tecnico? Per me è di più. Penso che noi non abbiamo avuto la cattiveria e la voglia di correre più della Fiorentina nel primo tempo. Noi possiamo lavorare ma non abbiamo avuto aggressività e questo non è tattica. Dobbiamo correre più degli avversari e a Firenze non lo abbiamo fatto».
PULISIC TREQUARTISTA – «Sì, è possibile. Anche perchè Pulisic non sta giocando aperto, è un trequartista a destra. Sì, è possibile».
LIBERALI – «Io credo molto nei giovani che abbiamo qui, diversi giovani hanno molta qualità. Penso che il Milan abbia preparato bene con Milan Futuro uno spazio importante per loro. Qui in Italia è più difficile per i giovani. Liberali se continua ad essere umile sarà un grande giocatore in futuro. Quando non lo so ma di questo sono certo. Deve fare il suo processo di crescita e aspettare il momento giusto e la partita giusta. Domani è convocato».
EMERSON ROYAL – «Emerson Royal al Tottenham ha giocato anche da difensore centrale. Da noi può fare il terzino bloccato, il problema è che non giochiamo così ora. Con Pulisic dentro lui deve prendersi la fascia, ma per me il ruolo adatto è fare il terzino bloccato. Vediamo se possiamo giocare così».
POCHETTINO – «Devo ringraziare Pochettino per aver liberato Pulisic prima della seconda partita, ha avuto una bella attitudine. Sta giocando molto? Se pensiamo che sia stanco ora cosa penseremo dopo 20 partite? Sta in un grande momento, è stato il più costante da inizio stagione. Nessuna stanchezza in questa fase della stagione».
DIVERTIMENTO – «Mi piacerebbe divertirmi di più. Essere allenatore, non solo qui ma in tutte le squadre, non è una cosa molto divertente con tutte le responsabilità che abbiamo. Viviamo i momenti, a questo livello è difficile essere sempre con il sorriso in faccia. Ma so che io porto tutti i giorni la mia passione, non cambierei la mia professione con nessun’altra al mondo. Ovviamente è difficile ma non c’entrano niente i soldi. Non è facile estraniarsi quando si è in famiglia. Ho tanti momenti difficili ma ho anche tanti momenti che mi piacciono tanto. A questo livello è difficile essere contenti tutti i giorni, anche nei momenti di difficoltà. Ci sono problemi tutti i giorni».