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Conferenza stampa Pioli: «Cercherò di far giocare tutti nelle ultime due partite. Theo da valutare. Il mio futuro? Fino a quel momento…»

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Conferenza stampa Pioli: le parole alla vigilia di Torino Milan, valida per la 37ª giornata di Serie A 2023/24

Dopo aver archiviato secondo posto e accesso alla Supercoppa, il Milan ora vuole chiudere nel migliore dei modi la sua stagione, onorando le ultime due partite rimaste. A cominciare da quella dell’Olimpico contro il Torino.

Nel giorno di vigilia, venerdì 17 maggio, Stefano Pioli è intervenuto alle 13.30 in conferenza stampa per presentare il match davanti ai media. Milannews24 ha seguito LIVE le sue parole.


COME SI MOTIVA LA SQUADRA – «È stata una buona settimana. Il fatto di aver vinto col Cagliari e aver conquistato il secondo posto ci ha permesso di essere più sereni. La serenità può aiutarci domani, mi aspetto una partita di livello per la qualità dei miei giocatori e la voglia di finire bene il campionato. Abbiamo tutte le motivazioni per fare bene».

FAR GIOCARE TUTTI NELLE ULTIME PARTITE – «Oggi non si è allenato Theo che ha avuto un attacco influenzale, vediamo se recupererà per domani. Quest’anno tutti hanno dato il massimo: ho detto alla squadra che se riuscirò farò giocare tutti in queste ultime due partite. Quello che conta è che abbiamo l’atteggiamento giusto e la voglia giusta, ma sarà così».

ULTIME PARTITE AL MILAN – «Di Giroud e Kjaer? (ride ndr). Cerco di non pensarci. Come sempre abbiamo fatto qui al Milan, ci incontreremo col club a fine stagione e faremo le valutazioni. Fino ad allora sarò concentrato per aiutare la squadra come ho sempre fatto. Certe emozioni le conoscerò vivendole».

ALLEGRI – «È difficile giudicare da lontano. Max è un grande allenatore, ha vinto tantissimo. Per il ruolo che abbiamo, sappiamo che dobbiamo gestire un certo tipo di pressioni. Sono sempre esagerate tutte le cose nel nostro ambiente: i complimenti e le critiche. Poi non mi sento di dare nessun giudizio su di lui, quello che farò io si vedrà».

SI SENTE DI DARSI UN VOTO? – «No, quello lo farete voi. Una cosa è la più giusta: abbiamo fatto un campionato migliore dell’anno scorso e un’Europa peggiore dell’anno scorso».

SI SENTE PROTETTO DAI SUOI DIRIGENTI? – «Io col club ho sempre avuto un gran rapporto e sarà così fino alla fine. Poi ognuno fa quel che deve fare».

VAR A CHIAMATA – «Non lo so onestamente, non è neanche tanto semplice. In Inghilterra lo vogliono persino togliere. Anche noi vediamo subito le immagini con l’analista. Io sono per giocare di più. Avere altre interruzioni non so se è la strada migliore».

COME SI FA A NON VINCERE DOPO AVER SEGNATO 100 GOL – «C’è chi ne ha fatti molti più di noi e chi ne ha presi più di noi».

RIMANERE AL MILAN – «Non c’è il ragionamento ‘Tanto vale tenere Pioli’ vale ‘Tenere Pioli se è in grado di fare ancora un gran lavoro’. Al momento non rispondo».

NON FARSI AMMONIRE CHE E’ DIFFIDATO – «Bravo, questa me l’ero segnato. Poi vi racconterò un aneddoto sulla diffida».

GIROUD SPERA NEI 50 GOL E VEDE IDEE CHIARE NELLA SOCIETA’ – «Non dovete farle a me queste domande. Ho parlato con alcuni ragazzi per le scelte delle ultime partite. Ho parlato con Oli, non giocherà domani dall’inizio ma giocherà l’ultima partita. Mi auguro possa arrivare a 50 gol. Il rapporto che ho creato con quei giocatori, che son con me da 4/5 anni, è veramente profondo, che va oltre quello che abbiamo fatto e non fatto. Io non posso che essere grato e felice. Faccio questo lavoro per emozionarmi e qui mi sono emozionato coi miei giocatori. Questo va oltre ogni risultato, critica, gloria. Io mi sono emozionato e per questo dirò sempre grazie ai giocatori che ho allenato».

LEADER DOPO GLI ADDII DI GIROUD E KJAER – «Con la probabile finita esperienza di Giroud e Kjaer, con Ibra che ha cambiato veste, tanti altri sono cresciuti e avranno il compito di prendersi più responsabilità. Hanno imparato tanto da loro e possono portare avanti questa esperienza».

GIROUD – «Abbiamo vinto quello Scudetto perché tutti han fatto il massimo. Non è stato solo merito mio o di Oli. Dovrei fare tanti elogi. Abbiamo fatto qualcosa di eccezionale, tutti si sono espressi al di sopra del loro livello. Sono cose che non nascono tanto spesso, si era creata una magia tra di noi. Poi siamo stati premiati col successo. Oli è stato una persona, un uomo e giocatore fondamentale, così come Simon e Zlatan. Anche loro han ricevuto qualcosa da me. Quando i rapporti sono paritari, che uno dà e riceve, e la cosa migliore».

COME HA VISTO I NUOVI QUEST’ANNO – «I nuovi giocatori han dato disponibilità e hanno una qualità importante. Han fatto bene e possono fare di più. Hanno un anno di conoscenza dell’ambiente. L’altro giorno in palestra ho chiesto ai ragazzi in che posizione erano l’anno scorso, e forse solo Okafor era così in alto. Non è mai mancata professionalità e compattezza. La disponibilità è totale, per questo voglio premiare tutti in queste ultime partite».

TORINO – «Per quelle squadre lì è difficile. Ci sono le 5/6 squadre veramente di un livello molto alto: Inter, Milan, Juventus. È difficile che possano uscire dai primi posti, ma quest’anno qualcuna di forte starà fuori dalla Champions. Juric è un grande allenatore, lo stimo tanto, è difficile giocarci contro. Il Torino ha un passato, una storia, un blasone e per l’ambiente è difficile accettare stagioni di medio-livello».

DOV’ERA IL 18 MAGGIO DEL ’94 – «Nel ’94 ero a Firenze e una settimana prima ci fu l’amichevole Fiorentina-Milan e Capello disse ‘Ho capito chi far giocare e chi non far giocare’. Me la ricordo benissimo quella partita. Un Milan stratosferico che vinse meritatamente».

MILAN PUO’ VINCERE LA CHAMPIONS NEI PROSSIMI 3 ANNI – «È sicuramente difficile. Mi auguro che il Milan ce la possa fare ma il livello della Champions è molto alto. Ma quest’anno abbiamo avuto l’esempio del Borussia Dortmund. Il Milan deve continuare a crescere e investire con quella filosofia. Ora manco l’altro scalino».

HA RIPENSATO ALLA PRIMA PARTITA COL TORINO – «Non sono ancora nella mia testa a riavvolgere il nastro di tutto quello che abbiamo fatto. È stata una settimana diversa dalle solite ma l’abbiamo preparata bene».

RIMPIANTI DELLA STAGIONE – «I rimpianti in una stagione ci sono sempre. La squadra ha dato il massimo ma in quelle due partite della Roma non ci siamo espressi come volevamo».

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