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Conferenza stampa Zangrillo: le parole nel post Genoa Milan

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Zangrillo è intervenuto in conferenza stampa nel post partita di Genoa Milan. Ecco cosa ha detto il presidente rossoblù

Le parole di Zangrillo in conferenza stampa nel post partita di Genoa Milan. Ecco cosa ha detto:

«Vorrei essere estremamente chiaro, sono sereno. I valori della vita li ho ben presenti, il primo è la salute. Oggi ho visto una partita di calcio e si cerca di portare a casa una partita nell’assoluto rispetto delle regole ma anche con un minimo di ragionevolezza e buonsenso. La mia analisi è grande Genoa, grandissimo Milan, grande arbitro e grande pubblico. Ma quando sei a cinque minuti dalla fine, quando non sai se il tocco di mano c’è o meno ti richiede di valutare la situazione, come di un’entrata assassina di Maignan su Ekuban. Abbiamo perso per l’ennesima volta a cinque minuti dalla fine, usciamo con onore davanti ad un grandissimo pubblico»

PROGETTO GENOA – «Questa sera non è la sera ideale per parlare di progetti. E’ la sera ideale per sottolineare che abbiamo un grandissimo allenatore, dei ragazzi di valore che hanno speso tutte le energie con ardore agonistico. E’ l’ennesima volta che li vedo piangere negli spogliatoi e questo mi spiace. Siamo più forti delle avversità, questa sera ci sono state una serie di alchimie che sono chiarissime a tutti perchè l’aggiustamento da parte di Pulisic del pallone è chiaro ed evidente. Chissà perchè quando tocca a noi non c’è l’angolatura perfetta. Quando ci siamo noi, la moviola non esiste e il VAR resta muto. Qua non è tutelato il gioco del calcio in cui si paventa che ci saranno cinque squadre che faranno il loro campionato, il fatto che in una regione come la Liguria non ci sia rispetto per chi porta allo stadio 35mila persone»

GENOA DERUBATO – «Questo lo puoi dire tu, io non lo posso dire. Siamo ad analizzare una partita molto tesa dove abbiamo visto una squadra stanca perchè reduce da una partita di Champions ma con una panchina infinita ma ciò nonostante noi siamo riusciti a tenere. Abbiamo tenuto fino a quando il classico episodio fortuito, condito da un’incertezza, è stato valutato in un certo modo. Non grido contro il palazzo»

INQUADRATURA FALLO DI MANO – «Io non faccio il cameraman o il giornalista, non faccio l’operatore del VAR. Quando c’è il Genoa a volta ci sono dei difetti di luminosità e di prospettiva. Si creano delle situazioni che lasciano margini di incertezza. Avrei gradito che l’arbitro fosse stato chiamato a vedere l’azione ma il contributo del direttore di gara, che in quel momento l’ha vissuta con tutto il pathos di cui bisogna tenere conto quando si gioca in uno stadio come Genoa, l’avrei gradito»

COSA HA DETTO ALLA SQUADRA – «Su questo sono in difficoltà. La prima è che il dolore sportivo debba essere metabolizzato. Ora abbiamo dei tempi lunghi e dei calciatori che vanno in Nazionale hanno modo di aumentare l’autostima. Fa male vedere i ragazzi con la testa fra le mani, cercherò di fare il possibile con la guida del mister che è un grandissimo psicologo e un grandissimo uomo, con lo staff e ripartiamo con onore. Sono molto orgoglioso e dico grazie ai miei ragazzi»

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