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Conti: «Il Milan è da Champions League, sono a disposizione di Gattuso»
Conti afferma di essere tornato in forma e a disposizione di Gattuso. Per il terzino il Milan ha dimostrato di meritarsi la Champions League
Andrea Conti sta per tornare arruolabile al 100% dopo il lungo infortunio che lo ha tenuto lontano dal campo per quasi un anno in totale. Il terzino nella sua intervista a Sky Sport 24 ha parlato delle sue condizioni fisiche e del momento dello squadra. L’obiettivo è quello di raggiungere finalmente il quarto posto che vale la Champions League:
Sull’infortunio: «Quando sono arrivato qua è stata un’emozione incredibile, un’emozione indescrivibile, poi ci sono stati questi due infortuni, psicologicamente mi hanno massacrato, ho cercato di nascondere la mia tristezza, ma è stato un anno davvero difficile. Vedi i tuoi compagni soffrire in campo e tu non puoi fare niente per aiutarli. Questa è stata la cosa peggiore per me, spero che il peggio sia passato e adesso sono contento».
Sulle sue attuali condizioni: «Sto bene, sono stato meglio ma anche peggio. Adesso settimana dopo settimana mi sento sempre meglio, ho fatto allenamenti e qualche convocazione. Sono a disposizione, quando il mister vuole mettermi dentro può contare su di me. Non ho una partita dall’inizio ma qualche spezzone posso farlo, quando il mister vorrà ci sono».
Sugli obiettivi personali: «Il mio obiettivo è stato sempre quello di riportare il Milan dove merita, sul tetto d’Italia e d’Europa. Non è l’obiettivo solo mio ma di tutta la società, per sarebbe davvero un sogno».
Sulla Champions: «Stiamo dimostrando di poterci stare, una società come il Milan non può non puntare alla Champions e al quarto posto. Era già un obiettivo dello scorso anno, ma c’è stato un cambiamento radicale, con tanti giocatori nuovi ed una dirigenza nuova. E’ stato più complicato. Quest’anno ci conosciamo meglio, c’è una dirigenza nuova, ma è gente navigata, Maldini, Leonardo».
Su Maldini: Quando vedo Maldini mi sento in difficoltà. E’ da una settimana che ho preso un po’ di confidenza, fino a dieci giorni fa faticavo a guardarlo. Per me lui è un esempio, anche per la storia del calcio mondiale non solo del Milan. Per la nostra società il quarto posto è il minimo, dobbiamo puntare a quei traguardi».