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CORSERA – PETAGNA: “Piansi per il Milan e mi offrii all’Inter, tutto vero. Gasperini? Il migliore, Allegri…”

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Intervistato dal Corriere della Sera, Andrea Petagna si racconta. Dall’esperienza ambivalente al Milan, al retroscena Inter per finire all’Atalanta:

“L’anno scorso avevo pensato di smettere.Ero reduce da una stagione deludente divisa fra Latina e Vicenza, con un solo gol all’attivo. Nessuno mi voleva prendere: per la serie B avevo un ingaggio troppo alto e il Milan, proprietario del mio cartellino, non aveva intenzione di partecipare alla corresponsione dello stipendio. In Lega Pro non mi voleva mandare e l’unica squadra che all’epoca era sulle mie tracce era l’Ascoli. Poi per fortuna i marchigiani furono ripescati in B e la mia carriera cambiò di nuovo direzione”.

Sul Milan:

“A 9 anni ho iniziato a viaggiare in treno da solo per andare agli allenamenti a Udine. Lo sa che già all’epoca avevo fatto dei provini per l’Atalanta? C’era Bianchessi al settore giovanile: quando si trasferì al Milan mi chiamò. E a 13 anni uscii di casa. Sembrava l’inizio di una carriera in discesa: scudetto con i Giovanissimi e gli Allievi e il passaggio in prima squadra nel 2012. Debuttai in Champions a 17 anni con Allegri. Andavo al liceo psico-pedagogico con sua figlia Valentina. Il mister mi rimproverava perché i voti non erano sufficienti. Ma poi mi prendeva in giro: ‘Corri, sennò domani vai a scuola e non ti alleni con noi’. E’ un grandissimo gestore di campioni. L’ultima volta che lo sentii fu per un in bocca al lupo per la finale di Champions con il Barcellona”.

Lacrime per colpa del Milan:

“Nell’estate del 2013 Galliani mi definì incedibilissimo. In pre-campionato segnai al Manchester City e nel Trofeo Tim. Con Pazzini infortunato ero l’altro attaccante a disposizione assieme a Balotelli. L’ultimo giorno di mercato il Milan comprò Matri. Quando lo venni a sapere mi chiusi nel bagno del ristorante e piansi”.

Retroscena Inter:

“Giocavo negli Allievi del Milan. Ero in terza superiore, nevicava e non volevo andare a scuola. Litigai con il tutor, con tutti. Andai in quella che pensavo essere la sede dell’Inter. ‘Dov’è il settore giovanile? Voglio giocare per voi’. Era la portineria della Saras, la sede della società di Moratti. Venne Giuseppe Riso a riprendermi”.

Atalanta:

“Possiamo vincere correndo più di loro: se facciamo il nostro gioco possiamo mettere in difficoltà chiunque. Di certo non ci scansiamo. Gasperini è l’allenatore più bravo che ho avuto. Ha mostrato coraggio a lanciare contro il Napoli tanti giovani. Lavora su aspetti fisici e tattici e i risultati si vedono. Mi dice di non focalizzarmi sui gol anche se per un centravanti rappresentano la misura per essere giudicati. Io non ho l’ossessione di segnare, preferisco lavorare per la squadra. E se andiamo in Europa sarò più felice di aver totalizzato 20 gol”.

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