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CORSERA – RIVERA: “È vero, da piccolo tifavo Juve. Berlusconi? Considera tutti al suo servizio e nessuno alla sua altezza”

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Intervistato dal Corriere della Sera, Gianni Rivera ritorna sull’esperienza al Milan, dall’esordio a Nereo Rocco fino a Berlusconi:

“Cosa ricordo della seconda guerra mondiale? Lampi fuori dall’androne di casa. Ricordo bene invece lo schianto del Grande Torino a Superga. Anche se simpatizzavo per la Juve. In Piemonte si tifava per Boniperti e John Hansen. Se mi sento milanese o piemontese? Mi sento italiano. Alessandria è in Piemonte ma avverte l’influsso della Liguria, dell’Emilia. E guarda a Milano”.

E poi:

“Al Milan a 16 anni. Ero alle Olimpiadi e i miei fecero il trasloco in treno: non avevano molto da portare via. Vivevamo in due stanze: una cucina e una camera da letto, dove dormivamo in 4, visto che era arrivato mio fratello Mauro. Quando a 15 esordii in Serie A con l’Alessandria, ebbi il diritto al divano letto in cucina. Il bagno era in comune con i vicini”.

Su Nereo Rocco:

“Il Milan c’erano gli spogliatoio degli atleti e quelli dei tecnici; lui spostò l’armadietto accanto ai nostri. Faceva la doccia con noi, ci raccontava della moglie, dei figli. La stampa lo attaccava perché ignorava la tattica e lui ci rideva su: ‘La tattica xè questa: ti Cudicini in porta, tuti voialtra fora'”.

Su Berlusconi: 

“Non ci siamo mai presi perché considera tutti al suo servizio e nessuno alla sua altezza”.

Zoff o Buffon?

“Albertosi. Buffon è stato più forte, Zoff più grande; ma Albertosi aveva una classe naturale che non ho mai rivisto in un portiere. Maradona o Messi? Pelè, aveva un sinistro come quello dei due argentini, e aveva anche il destro”.

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