2015

CORSPORT- Montolivo ci mette la faccia e il cuore

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Ai microfoni del CorSport, Riccardo Montolivo mostra grande attaccamento ai colori rossoneri, appoggiando in toto le critiche della società per l’ultima prestazione in casa del Genoa poco consona al Milan:

“Ci siamo approcciati molto male alla gara, non capendo da subito che i nostri avversari avrebbero disputato una partita molto aggressiva cercando di farci del male soprattutto su calcio piazzato così come poi è accaduto. La sfuriata della società? Giusto intervenire. Quello che è accaduto è stato fatto di comune accordo fra società e allenatore. Era giusto richiamare all’attenzione tutti quanti. Non possiamo più sbagliare, dopo 2 anni fuori dall’Europa e una campagna acquisti importante”.

Domenica sera a San Siro c’è il Napoli, reduce da quattro vittorie consecutive: “Vedremo una squadra che non deve e non può più sbagliare. Anche perchè non abbiamo più alibi, dobbiamo reagire. Questa per noi è e deve essere la prova del 9. Difesa poco solida? Questo è uno dei nostri principali difetti da eliminare. Anche perché è cosa nota che lo Scudetto lo vincono le squadre che hanno la migliore difesa non il miglior attacco… Sicuramente sarà una partita dove entrambe le squadre combatteranno a viso aperto, hanno nel reparto offensivo il loro punto forte, la fase difensiva può soffrire. Vincerà la squadra che avrà messo in campo più equilibrio”.

E se Montolivo è tornato al centro del progetto rossonero lo deve a una persona: “Diciamo che ho passato un’estate non facile. A livello mediatico c’era grande scetticismo nei miei confronti. È stata una grande soddisfazione. Sicuramente avevo gli occhi di tutti addosso, avevo i fucili puntati… Mihajlovic? Entrambi siamo stati sempre d’accordo che posso dare di più davanti alla difesa. Del resto è stato Mihajlovic a collaudarmi nella Fiorentina e lo devo ringraziare per l’eternità perché lui mi ha tutelato quando, non volendo rinnovare il contratto, la società mi voleva escludere dal progetto tecnico. Ma Mihajlovic si è opposto a questa decisione perchè credeva in me. Un altro allenatore senza il suo carat- tere e la sua personalità non l’avrebbe fatto. Contratto in scadenza? Mai per un momento ho pensato di andare via, il contratto non è una priorità per me”.

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