2014
D. Lopez: “In serie A nessun marziano”
Intervistato dal Corriere dello Sport, il portiere del Milan Diego Lopez, ha trattato differenti temi. Dal derby al neo allenatore dell’Inter Mancini, dal presidente Berlusconi alla rivalità con Casillas. Arrivato a Milano con l’intento di riportare la squadra in Champions League, svela il suo segreto per parare i rigori. Ecco l’intervista.
Diego Lopez, Icardi, Palacio, Osvaldo sono brutti, pessimi «clienti» per un portiere…
“Sì, ma è l’Inter nel suo complesso a fare paura. Avremo bisogno di disputare una grande partita, completa e aggressiva per 90’”.
Derby da non perdere, quindi. Cosa sarebbe disposto a concedere Diego Lopez pur di vincerlo?
“Anche che finisca 10-9 per il Milan! Certo, subire tanti gol non fa mai piacere a un portiere, ma per noi è troppo importante vincere questo derby. Non si tratterebbe solo di avere tre punti in più, ma il nostro campionato cambierebbe decisamente volto, storia”.
Sì, ma il derby deve essere anche spettacolo, i tifosi vogliono divertirsi.
“Giusto. Infatti ci deve essere sempre il bel gioco. Derby a parte, nel caso specifico, è accettabile perdere una partita solo se c’è il gioco che trasmette lo stile dell’allenatore. Se non hai gioco, vinci per puro caso una o due partite. Ma poi ne perdi molte di più”.
Il primo Milan-Inter di Diego Lopez. Cosa gli hanno spiegato i compagni di squadra di questa partita?
“Si tratta sicuramente della più importante dell’anno. Come attesa e tensione è più paragonabile al Classico contro il Barcellona, che è molto più sentito dai tifosi del Real rispetto alla sfida contro l’Altetico. Il derby ha poi sicuramente un’attenzione speciale da parte di tutti”.
Mancini che cosa può dare in più all’Inter?
“Sicuramente più tranquillità. È un tecnico esperto ed equlibrato. I piccoli dettagli fanno sempre la differenza. Per questo penso che Mancini forse non riuscirà a presentare contro di noi la squadra che vorrebbe veramente vedere a sua immagine e somiglianza. Per questo il Milan dovrà essere bravo ad approfittarne”.
La serie A non sembra essere terra fertile per i campioni spagnoli.
“Forse, fino a qualche tempo fa. In realtà penso che Borja Valero e Callejon, per fare due esempi concreti, stanno dimostrando che c’è una chiara inversione di tendenza”.
Diego Lopez e Torres la confermeranno?
“Per quanto mi riguarda io mi trovo molto bene qui al Milan. Qui ho trovato un ottimo gruppo di lavoro, c’è grande amicizia fra di noi. Sono stato accolto molto bene”.
Anche il Nino maturerà in fretta qui al Milan?
“Il suo rapporto con il gol in questo momento è difficile. Necessita il suo tempo, sta giocando per il gruppo, sta facendo un ottimo lavoro in questo senso. Il destino dell’attaccante è anche questo: vi sono dei momenti dove non riesci a fare gol”.
Una novità, forse, per Lopez qui al Milan. Silvio Berlusconi primo tifoso ma anche grande insegnante di calcio. Un presidente così è difficile trovarlo.
“Sicuramente influisce in maniera positiva. Qui a Milanello sembra essere in una famiglia, lui è il padre di tutti noi. Ci parla sempre con grande affetto, trasmette sempre grande entusiasmo”.
Diego Lopez, all’arrivo a Linate, primo giorno di Milan: t-shirt con la stampa di Monica Bellucci…
“No, no, l’ho indossata solo perché era griffata Dolce&Gabbana, uno sponsor del Milan. Mia moglie Ilia è la donna della mia vita.
Donna importante, si dice decisiva durante il periodo Real…
“Si è vero. Ho attraversato un momento difficile, costretto a un’enorme pressione mediatica anche per via della rivalità con Casillas. La nostra unione si è consolidata in quel periodo, solo l famiglia ti può aiutare in certi casi”.
Fra i pregi di Diego Lopez c’è quello di avere un carattere molto forte. Come si fa a resistere ai fischi di San Siro che contesta il Milan?
“Io a Madrid ho trovato una grande forza interiore. In questo lavoro l’opinione altrui non deve influire sul nostro rendimento. Bisogna isolarsi e concentrarsi solo sulla partita”.
Diego Lopez via dal Real ha scelto il Milan. Tanto blasone ma nessuna Coppa da giocare.
“La chiamata del Milan è stata una grane opportunità. E’ successo tutto molto in fretta la scorsa estate. Ho capito che era arrivato il momento giusto per fare esperienza fuori dalla Spagna”.
Anche solo con il campionato e Coppa Italia, quali obiettivi?
“Io sono venuto qui per aiutare la squadra a ottenere nuovamente i successi di qualche anno fa. Voglio riportare il Milan a disputare nuovamente la Champions League”.
Ancelotti ha spinto Diego Lopez fra le braccia di…Inzaghi.
“Carlo parlava sempre bene del Milan, dell’enorme carisma di questo club anche quando non si parlava del mio possibile trasferimento. Concordo con quanto mi ha sempre detto, qui tutti mi trattano veramente con grande affetto. E dire che nel 2005 io potevo già venire qui al Milan dal Villareal…”
Abbiati ha fatto subito un passo indietro davanti a D. Lopez, lasciandogli libera la porta.
“E’ vero, Christian con il suo enorme carisma mi ha sempre appoggiato, mi ha sempre rispettato come persona. Anche negli allenamenti mi aiuta molto”.
Al Real, invece, Ancelotti preferiva alternare i portieri: Diego nella Liga, Casillas in Champions…
“Nessun problema. Ho sempre accettato, senza problemi, le decisioni del tecnico”.
Diego Lopez ha una caratteristica non comune a molti portieri: i suoi rinvii, anche palla a terra, sono sempre precisi ed efficaci.
“A 12 anni, adire il vero, giocavo da attaccante…Poi perché ero il più alto sono finiti in porta…Ma in realtà ho sempre lavorato moltissimo per affinare la tecnica anche con i piedi”.
Un suo “segreto”. Che cosa non si vede n Lopez?
“Sono un grande professionista, mi arrabbio molto quando le cose non vanno per il verso giusto. Ma devi saper misurare questa rabbia che hai dentro. Con il preparatore dei portieri, Alfredo Magni, analizziamo sempre le partite e gli errori da evitare”.
Lopez contro Handanovic. Il derby di domenica vivrà anche su questo duello.
“Mi sembra che ci assomigliamo molto. Entrambi siamo bravi nel gioco aereo, anche lui è bravo con i piedi. Il portiere ideale deve avere caratteristiche da 8 di media. E’ inutile prendere 10 in una partita e 4 in quella successiva”.
Handanovic ipnotizza i rigoristi…
“Si, anche qui è molto abile. Il suo segreto? Non saprei…Anche io ho il mio…Qual è? Mi sembra che sia basilare per un portiere riuscire a stare più a lungo possibile in piedi prima di buttarsi al momento dell’esecuzione del tiro”.
Il tedesco Neurer sostiene che lui non concquisterà mai il “Pallone d’oro” anche perché non è sua abitudine farsi fotografare in mutande, come Cristiano Ronaldo.
“Mi piacerebbe che un portiere potesse vincere questo trofeo. Ma ho troppo rispetto per Cristiano, un mito vero. E’ giusto che lo vinca lui, io lo voterei”.
Ma in serie A c’è un campione, un “marziano” che può essere avvicinato a Messi e Ronaldo?
“No, io penso che non solo in Italia ma che in nessuna parte del mondo ci possa essere un solo giocatore come loro due. Si, Tevez è sicuramente quello più forte. Ma spero che lo diventi a breve anche Torres”.
Meglio Messi o Ronaldo?
“Messi è incredibile, Cristiano è completo, è il “Top”. Anche perché si è confrontato in più di una grande squadra, non solo come Messi che ha sempre vestito la maglia del Barcellona”