2015
Da Max a Pippo, via Seedorf: Diavolo in caduta libera!
Con lo scempio visto con il Sassuolo nella tifoseria rossonera cominciano ad insinuarsi assidui dubbi per una gestione della società che nell’ultimo biennio è qualcosa di indecifrabile. Il caos comincia dai piani che contano, dalla querelle Galliani–Lady B dell’anno scorso, che molti ricorderanno, poi risolta con una soluzione che parrebbe a tutti provvisoria, ma che il club ha giudicato definitiva, in sostanza un posto per due. Ma è solo l’inizio, perchè nella stessa fatal stagione, all’odiato Max Allegri, il capro espiatorio delle colpe collettive di tutta la struttura Milan, succede un certo Seedorf, che quando viene avvisato del suo aiuto reclamato a Milanello, non ha ancora acquisito le pratiche legali per poter allenare: imbarazzante, ma è scelta del Cavaliere, e guai a contestarla. L’olandese però risponde presente e fa tutto sommato discretamente: 35 punti e classifica migliorata a fine stagione.
Verrebbe da chiedersi: cosa doveva fare di più? Nasce anche in quel caso un alterco tra tecnico e società, per cui non si riesce ad arrivare all’intesa per la rescissione consensuale del contratto di Seedorf. Morale: uno stipendio in più da garantire per una società che a sua detta sarebbe in fase “spending review”. Nel frattempo arriva un mercato estivo fatto coi rattoppi degli altri, e che a conti fatti è pure buono. L’estate porta con sè anche Pippo Inzaghi, ma a parte l’ottimismo apprezzato dalla prima conferenza stampa, anche l’ex bomber ha dimostrato di non avere bacchetta magica. Il resto è storia di oggi, storia di un gruppo che non riesce a mettere in piedi due vittorie di fila neanche morto, e che tenta di aggrapparsi al blasone della maglia che indossa per far sorridere un popolo depresso.