2015

Da salvatore della patria a bersaglio: la strana storia del rossonero

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All’interno della crisi di risultati e di gioco rossonera, si assesta un caso alquanto spinoso: Alessio Cerci, dopo tante panchine amare, ha avuto l’occasione ghiotta di ridestare le sorti personali e di squadra in una cornice da film; all’Olimpico, contro l’ex squadra, quella che l’ha portato all’apice della Serie A prima del grande salto all’Atletico Madrid. La prestazione dell’esterno di Valmontone, tuttavia, non è stata sufficiente e i fischi che lo hanno accompagnato per tutta la partita sono saliti di intensità al momento del cambio.

Sinisa Mihajlovic ha provato ad affidarsi a Cerci: 4-3-3 calza(va) a pennello per l’esterno ma le giocate dell’ex Atletico oramai sono prevedibili e facilmente arginabili dalle difese avversarie. In maglia rossonera, Cerci non ha lasciato il segno (20 presenze, 1 gol, fortunoso a Palermo) dal Gennaio scorso sino ad oggi ed il suo futuro, al momento, è a forte rischio: l’addio nel mercato invernale non è un’ipotesi da scartare, soprattutto se il giocatore dovesse perseguire la linea attuata nel suo primo anno rossonero. E dire che i tifosi erano entusiasti per lo scambio Cerci-Torres.

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