Dan Peterson: «Ecco cosa successe al Milan prima che arrivasse Sacchi»
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Dan Peterson: «Ecco cosa successe al Milan prima che arrivasse Sacchi»

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Dan Peterson ha raccontato a Sportweek un particolare di come andò al Milan nel 1987 prima dell’arrivo di Arrigo Sacchi in panchina

Dan Peterson ha raccontato a Sportweek un particolare di come andò al Milan nel 1987 prima dell’arrivo di Arrigo Sacchi in panchina.

I FATTI- «Era il16 marzo 1987. Unl unedì. Allenavo l’Olimpia dal 1978 e prima ero stato cinque stagioni alla Virtus. Oltre al basket da qualche tempo ero diventato telecronista per Canale 5 per la Nba. Quel lunedì dovevo condurre gli “Oscar dello Sport” al Teatro Manzoni. Avrei premiato Pelé, Maradona e d Edwin Moses, mi ero preparato all’incontro coi titani. Ciò che non mi aspettavo erano le parole che in una pausa ascoltai da Adriano Galliani e Bruno Bogarelli, l’a.d. del Milan e il responsabile di Sport e News di Canale 5. «Dan, sarebbe disponibile ad allenare il Milan?».

LA CHIAMATA- «Naturalmente mi stavano riportando il pensiero del presidente Silvio Berlusconi, alla ricerca di  un allenatore per il dopo Liedholm. Evidentemente non doveva essere per forza un allenatore di calcio. Venni a sapere più avanti che quando Berlusconi s’informò sull’opportunità di nominarmi allenatore, Bogarelli gli rispose: «Dottore, Peterson
potrebbe dirigere un night». Voglio precisare che parlò di night non per fatti realmente accaduti… Intendeva: il coach saprebbe dirigere in qualsiasi contesto».

INDECISO- «Di un simile salto, cioè di un tecnico professionista passato da uno sport all’altro, non avevo mai sentito parlare. Che sapessi io, solo il mitico Vince Lombardi, il più grande allenatore della Nfl, c’era riuscito, ma solo in parte: prima di fare la storia del football, agli esordi aveva allenato una squadra di basket alla Fordham University di New York, nel Bronx. Mi avevano spiazzato, con quella proposta. Ma fui chiaro: «Non posso darvi una risposta adesso».

NESSUN RIMPIANTO- «Fare una cosa così sarebbe come distruggere la mia amata squadra, la Tracer. Se poteste aspettare la fine dei playoff sono certo che potremmo fare tutto». Non potevo sabotare così il mio club, ma al Milan non avevano tutto quel tempo esondarono altri. Come sappiamo fecero bingo ingaggiando Arrigo Sacchi, coach genio-innovatore. Mai avuto rammarico per come andarono le cose anche perché con la Tracer conquistammo scudetto, Coppa Campioni e Coppa Italia. Il Grande Slam».

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