De Laurentiis: «Contrario ai fondi nel calcio, ecco perchè»
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De Laurentiis: «Contrario ai fondi nel calcio, ecco perchè»

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Aurelio De Laurentiis, ha parlato all’evento M&A Summit insieme al Presidente del Milan, Scaroni, le parole

Aurelio De Laurentiis, ha parlato all’evento M&A Summit insieme al Presidente del Milan, Scaroni, le parole:

«Le fusioni e le acquisizioni in Italia, i grandi investitori, le aree interessate e i protagonisti del settore”. Queste le sue parole raccolte da TMW: “Quando sono arrivato a Napoli ho visto che c’era una malversazione da parte di grosse compagnie come Nike, Adidas e Puma, le quali arrivavano e foraggiavano agenti e calciatori. Per questo era sempre una lotta la coltello e a un certo punto non ho avuto più la voglia di lavorare con queste aziende. Ho chiamato Giorgio Armani e gli ho chiesto se mi avrebbe prestato il suo marchio EA7 per produrre il materiale tecnico. Lui non lo faceva con nessuno ma mi ha detto ‘come faccio a dirti di no?’. A quel punto ho preso mia figlia e le ho detto che si sarebbe dovuta interessare di questo. Noi l’anno prossimo probabilmente triplicheremo il fatturato di Robe di Kappa, le cose non andavano bene e adesso abbiamo cambiato tutto»

FONDI – «I fondi sono una cosa importantissima ma di solito devono investire su un settore per dare redditività ai propri investitori, in qualche modo sottraendola al settore stesso. Perché sono sempre stato contrario ai fondi nel calcio? Primo perché non capiscono nulla di calcio e non è detto che assicurino il risultato. Mi dà fastidio nella nostra Lega che le proprietà non sono sempre presenti. A volte ci sono dei personaggi che non hanno gli attributi per lanciarsi e nuotare nell’Oceano. Se il fondo serve per fare un’azione finanziaria ok, ma ci sono le banche alle quali puoi chiedere i prestiti. Poi c’è anche un’altra brutta modalità: qui si pensa sempre di vendere, ma io devo licenziare. Vendiamo tanti biglietti per gli stadi ma in realtà dovremmo venderli anche ai tifosi virtuali, con biglietti virtuali. Questa fatturabilità è esponenziale. Perché dobbiamo andare da Sky? Loro nascono con il cinema, non con il calcio. Poi sono giovani e stanno chiudendo sia in Germania che in Italia. Mi hanno proposto di comprarla, ma facciamo mestieri diversi. Io sono un uomo di contenuti, non di contenitori. Poi lo stadio? Quando mi dicono che un fondo può farmi lo stadio dico di no, me lo faccio da solo»

DIRITTI TV – «Sulla governance siamo molto scarsi, ci mancano persone preparate per farlo. Le dobbiamo scegliere dopo che abbiamo fatto un programma e capito cosa vogliamo ottenere. Vogliamo licenziare i diritti tv ai tifosi nel mondo intero? Come lo faccio? Quanto posso incassare? Chi devo mettere all’opera? La governance non è stata creata, il nuovo presidente sta cambiando lo statuto per apportare modifiche. Ma il problema grosso è la pirateria. A maggio forse uscirà una nuova legge contro la pirateria. Avevamo 4,2 milioni abbonati tra Mediaset e Sky, oggi con DAZN, Tim e Sky siamo a 1,9. Ne abbiamo persi 2,3 milioni, come si recupera? Mettendo un tappo, ovvero con la legge anti pirateria»

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