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De Paul: «Mezza Europa mi cerca ma l’Udinese sa cosa voglio»

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Rodrigo De Paul ha parlato alla Gazzetta dello Sport del suo futuro e della stagione con l’Udinese. Le sue parole

Rodrigo De Paul ha parlato alla Gazzetta dello Sport del suo futuro e della stagione con l’Udinese.

FUTURO – «Quel che dovevo dire l’ho detto al club, al procuratore. Ma non so dire nulla di più. Ormai mi sono abituato al fatto che si parli di me. Qui però la gente mi vuole bene e io sono il capitano della squadra».

PREMIER, LIGA O SERIE A – «Le guardo tutte. Ma proprio non ci ho pensato. So che ci sono squadre interessate ma ho in testa domenica».

INTER UDINESE – «All’andata difendemmo da squadra. Vorremmo chiudere la stagione tenendo inviolata la porta di Musso, sarebbe bellissimo. Se poi arrivasse un mio gol su punizione, una cosa che mi manca, sarebbe stupendo. Con l’Argentina mi è vietato: tira Leo Messi, il migliore».

GIANPAOLO POZZO – «Martedì fa 80 anni ed è un padre. Questo è. Il presidente mi vuole bene, è a disposizione della squadra. Lo festeggeremo oggi con un bel regalo di squadra».

GOTTI – «Il primo giorno in cui ci allenò me lo ricordo bene. A volte si allontanava per pensare. Gli ho detto che subito gli avrei dato una grande mano. È bravissimo a preparare le partite. Abbiamo fatto un bel percorso insieme. Ci siamo aiutati e ancora oggi vado nel suo ufficio a parlare di quello che più amiamo: il calcio».

DECIMO POSTO – «Cosa è mancato? La fortuna. Abbiamo cominciato con tanti giocatori fuori e finiamo allo stesso modo. Abbiamo perso i migliori in momenti in cui andavamo forte: penso a Pussetto, Deulofeu, Okaka. Qualcuno dice che è un problema mentale. Noi abbiamo sempre dato tutto in allenamento e il Gps non sbaglia ma questa squadra ha un futuro luminoso. Ha calciatori che hanno un valore di mercato, tanti nazionali, buoni giovani».

MOLINA – «È il futuro dell’Udinese. Io gli urlo di tutto ma gli voglio bene. Deve solo stare attento. L’altro è Pussetto che deve credere in se stesso, gli manca un passo per essere top».

GOL E ASSIST – «Io ho sempre amato fare gli assist. E fare chilometri. Recuperare un pallone è bellissimo e questo conta. Ecco, se devo dire una cosa, lavoro per migliorarmi e diventare uno che può fare due tipi di ruolo: difensivo e offensivo. Ora penso di essere completo».

ARGENTINI IN SERIE A – «Meglio di me? Dybala sì, assolutamente. In allenamento fa cose incredibili, è stato sfortunato ma è fortissimo. Lui e Lautaro sono due stelle assolute».

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