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Demolizione San Siro, è battaglia tra favorevoli e contrari

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Sono in tanti a non volere la demolizione di San Siro. Alcuni come Costacurta sono, invece, favorevoli…

La decisione di demolire San Siro ha provocato una vasta eco mediatica. Sono attualmente in corso alcune petizioni per evitare che il famoso stadio milanese possa essere abbattuto nei prossimi anni per lasciare il posto ad un altro impianto tra Milan e Inter. Diversi personaggi famosi, tra giornalisti, tifosi ed ex calciatori, si sono espressi in merito: alcuni guardano al futuro con ottimismo con la speranza di vedere uno stadio di proprietà, altri rimangono legati al caro vecchio San Siro. Vediamo qualcuno dei pareri favorevoli e contrari alla demolizione del Meazza.

CHICCO EVANI – «L’idea non mi piace perché si tratta di un tempio, non solo di uno stadio. Sarebbe come abbattere il Colosseo a Roma. Entrare in uno stadio del genere genera emozioni uniche e intense, mette pressione. Alcuni calciatori molto bravi hanno fatto fatica a giocare nel Milan o nell’Inter proprio perché non è facile avere tanti occhi addosso».

ALESSANDRO COSTACURTA – «Non c’è uno stadio al mondo dove si vede la partita come San Siro, ma girando l’Europa e il mondo noto come negli altri stadi si arriva prima al posto e si mangia meglio. Se posso dare un consiglio è rifare qualcosa di molto simile a San Siro ma mantenendo il suo stile. I due stadi? Se hanno deciso di fare un impianto condiviso è perché hanno fatto i loro conti, anche io sarei per vedere i due club in due stadi diversi. Demolire San Siro sarebbe grave per tanti di noi ma non credo sarebbe la fine del mondo» – via Sky Sport.

FRANCO BARESI – «È chiaro che è uno stadio storico, pieno di ricordi, siamo tutti affezionati a San Siro, ma i tempi cambiano e giustamente bisogna guardare avanti. Gli interessi sono molti, i club devono fare tante valutazioni. Avere uno stadio moderno, confortevole, credo spinga più volentieri il tifoso a seguire la propria squadra. La soluzione migliore sarebbe di non demolirlo però, ma di farne un altro» – via Sportnews.

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