Archivio
DEULOFEU: “Ritorno all’EVERTON o BARCA? Ho scelto il MILAN perché credo nel progetto a lungo termine. Falso 9? Me gusta. Mi ispiro a RONALDINHO”
Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Gerard Deulofeu, l’uomo copertina della settimana milanista, ha così parlato del suo inizio in rossonero;
“Lo ammetto, il mio inizio al Milan è stato entusiasmante culminato con la partita di Bologna. Partita pazzesca, strana, ho ancora addosso l’emozione per quel finale. Una notte magica. E’ qualcosa di incredibile e infatti dopo il gol di Pasalic ho esultato tenendomi la testa fra le mani perché non ci credevo”.
[banner]
Sulle sue caratteristiche; “Oltre all’aggressività dico dribbling e scatto. Sono le mie armi migliori. So anche quali sono le mie lacune e so anche che posso diventare più regolare nel rendimento. Ma è chiaro che se uno gioca poco, è difficile avere continuità. E vorrei anche precisare che fuori dal campo sono un ragazzo molto tranquillo, anche perché vivo per il pallone. Sono venuto qui per lavorare, non per altro. Al massimo qualche cena con gli amici, sebbene Milano sia un po’ più vivace di Liverpool”.
[banner]
Sul ruolo di falso nove:“Falso nove o esterno a me va bene lo stesso. A sinistra magari ho più possibilità di fare gol, perché rientro sul mio piede. In effetti mi piacerebbe segnare un po’ di più”.
[banner]
Sul probabile ritorno all’Everton in estate: “Al futuro non penso, io penso al presente e il presente si chiama Milan. Quando ero un ragazzino al Barcellona seguivo in tv le sfide di Champions col Milan. Un club di cui percepivo il fascino. Tutta la mia testa ora è rivolta al Milan. L’idea di giocare la Champions, o comunque di giocare in Europa in rossonero è molto bella, ma come ho già detto ci inoltriamo troppo nel futuro. Una cosa per volta”.
[banner]
Sul diritto di recompra del Barça sul suo cartellino: “Sono molto orgoglioso di essere un canterano blaugrana e so bene che c’è questa recompra: ma non posso vivere pensando di essere sempre legato al Barça. Non sarei venuto qui se non ci fosse stato un progetto chiaro e ambizioso del quale ritenevo di poter fare parte”.
[banner]
Sul paragone con Messi: “Io dico Ronaldinho. Mi ispiro a lui per la fantasia e l’allegria che trasmetteva. Vederlo giocare era la felicità”.